La 34enne tedesca è stata travolta da un’auto sulla Provinciale 19, nella Bassa Veronese, dopo essere fuggita dalla comunità dove stava finendo di scontare la pena. Due anni fa aveva patteggiato quattro anni e otto mesi per aver investito e ucciso, a Santo Stefano di Cadore, Marco Antoniello, il figlio Mattia di 2 anni e la nonna del piccolo Mariagrazia Zuin
È ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale di Borgo Trento Angelika Hutter, la donna che nel luglio 2023 investì e uccise a Santo Stefano di Cadore Marco Antoniello, 47 anni, il figlio Mattia, 2 anni, e la nonna del piccolo Mariagrazia Zuin, 67 anni. La 34enne tedesca, riporta Il Corriere del Veneto, è stata travolta due giorni fa da un’auto sulla Provinciale 19, all’altezza di via Saletto a Ronco all’Adige, nella Bassa Veronese, dopo essere fuggita dalla comunità dove stava scontando la pena. Due anni fa aveva patteggiato quattro anni e otto mesi ed era rimasta in carcere fino al marzo 2024.
La fuga e l’incidente
Secondo Il Corriere del Veneto, nel pomeriggio di due giorni fa Angelika Hutter – ripresa dalle telecamere della struttura “Don Girelli” di Ronco all’Adige – è scappata infilandosi fra le piante che delimitano la proprietà e scavalcando il cancello. I responsabili della casa d’accoglienza hanno subito avvisato le forze dell’ordine, ma poco dopo la donna è stata investita da un’auto sulla provinciale. Al momento le autorità mantengono il massimo riserbo sulla dinamica dell’incidente. “La nostra – ha spiegato il direttore della struttura, Giuseppe Ferro, interpellato dall’Ansa – è una struttura sanitaria, cura le persone e non le ‘contiene’. Durante la pausa pomeridiana Angelica è entrata dentro una siepe e ha scavalcato la recinzione. Noi abbiamo avvertito il Tribunale di Sorveglianza e i Carabinieri, poi abbiamo saputo dell’incidente”. “Non c’erano segnali evidenti – ha sottolineato Ferro – ma probabilmente c’era una situazione stressante, per lei come per tutti i pazienti psichiatrici che seguiamo, magari acuita dal periodo festivo. Noi controlliamo le persone, ma soprattutto le curiamo, non mettiamo muri”.

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