Israele non restituisce corpo attivista «No other land»
Alla famiglia dell’attivista palestinese Awdah Hathaleen, che ha contribuito alla realizzazione del documentario vincitore dell’Oscar «No other land» e che è stato ucciso la scorsa settimana da un colono israeliano in Cisgiordania, non è ancora stato restituito il corpo e vengono negati i funerali. Hathaleen, un’attivista 31enne che si batteva per impedire le espulsioni degli abitanti del villaggio di Masafer Yatta dalle loro case da parte di Israele, è stato ucciso a colpi d’arma dal colono Yinon Levi, rilasciato ieri dagli arresti domiciliari, a condizione che stia lontano dalle persone coinvolte nel caso. La polizia lo ha accusato di omicidio colposo e uso illegale di arma da fuoco ma il tribunale ha respinto la richiesta di prolungare la custodia.
Secondo l’organizzazione Peace Now, la sparatoria era avvenuta mentre Hathaleen cercava insieme ad altri attivisti di impedire a Levi di distruggere la conduttura principale dell’acqua per il villaggio palestinese. Levi è da tempo nella lista dei coloni sanzionati da Canada, Regno Unito e Unione europea. Finora, le autorità israeliane si sono rifiutate di restituire il corpo dell’attivista per la sepoltura e chiedono alla famiglia di accettare determinate condizioni per la restituzione della salma, tra cui la limitazione del funerale a 15 persone. Fathi Nimer, co-direttore del Palestinian Policy Network Al-Shabaka, afferma che nascondere il corpo di Hathaleen è una strategia per «spezzare lo spirito della famiglia e della comunità dell’attivista». «Questi coloni non spuntano dal nulla. Sono supportati dallo Stato, hanno elettricità, energia, supporto militare, e non si tratta solo di singoli individui – quindi le sanzioni contro i singoli non saranno la soluzione, né lo sono, purtroppo, le marce», ha affermato Nimer parlando con Al Jazeera.
«Sono necessarie azioni internazionali per sanzionare Israele e fermare questo tipo di comportamento», ha aggiunto. «Yinon Levi, ora è tornato al villaggio per espandere il vicino insediamento illegale, una settimana dopo aver ucciso a sangue freddo Hathaleen», denuncia oggi su Instagram uno dei registi di «No other Land», Yuval Abraham postando un video di Levi. Intanto, «i familiari di Awdah sono ancora in carcere e la polizia si rifiuta di restituire il suo corpo», tiene a ricordare Abraham.