Salgono i numeri di persone colpite dall’influenza. Nella settimana pre-Natalizia, secondo l’ultimo report di RespiVirNet, a livello nazionale si è quasi arrivati a un milione di casi, con un’incidenza di 17,1 malati su 1.000 pazienti, quasi tre in più rispetto al periodo precedente. 

Boom influenzale

Nel periodo dal 15 al 21 dicembre sono stati stimati infatti circa 950mila nuovi casi, con un totale dall’inizio della sorveglianza di circa 5,8 milioni di casi. L’incidenza più elevata si osserva, come di consueto, nella fascia di età 0-4 anni, con circa 50 casi per 1.000 assistiti. 

Quali virus circolano di più

In base alle analisi effettuate, sui 3.744 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori, il 44.2% sono risultati positivi al virus influenzale, mentre i restanti si dividono tra Sars-Cov-2, Rhinovirus, Coronavirus umani diversi dal Sars-Cov-2, Adenovirus, virus Parainfluenzali, Bocavirus, Metapneumovirus e Virtus Respiratorio Sinciziale.

La “variante K”

In particolare, questa stagione invernale si sta caratterizzando per la diffusione della “variante K” del virus influenzale, cioè del virus A(H3N2), che si manifesta anche con problemi gastrointestinali, oltre ai classici tosse, febbre, mal di testa, stanchezza marcata e dolori muscolari. La diffusione del virus sta mettendo a dura prova il sistema ospedaliero nazionale, e non è esente quello di Roma e del Lazio.

I dati del Lazio

Il Lazio, insieme a Veneto, provincia di Bolzano, Marche e Campania ha una incidenza molto alta, mentre risulta alta in Sicilia, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio e Abruzzo, media invece in Val d’Aosta, Lombardia, Toscana e Puglia. Secondo l’ultimo report di RespiVirNet, bollettino del dipartimento Malattie Infettive dell’Iss, nella settimana dal 15 al 21 dicembre nella nostra regione si sono verificati 3.773 casi di pazienti con infezioni respiratorie acute, con un’incidenza di 17,56 casi ogni 1.000 pazienti, quindi leggermente superiore alla media nazionale. 

Le fasce d’età più colpite

Tra le fasce d’età più colpite c’è quella da 0 a 4 anni, in linea con il trend nazionale: 534 casi in una settimana, prima di Natale, con incidenza di oltre 48 casi su 1.000. Ben 827 casi per quanto riguarda la fascia dai 45 ai 64 anni. 

Il vero picco deve ancora arrivare

Ma, nonostante i numeri già importanti prima di Natale, gli esperti prevedono che il vero picco debba ancora arrivare. Come spiega Anna Teresa Palamara, direttrice del dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, “i dati mostrano che ci stiamo avvicinando al picco dei casi, che verosimilmente verrà toccato nelle prossime settimane, in cui ci aspetta una circolazione sostenuta dei virus respiratori come atteso per il periodo”. Il cenone di San Silvestro, quindi, non è esente da rischi per milioni di italiani e decine di migliaia di abitanti del Lazio e di Roma. 

Pronto soccorso presi d’assalto

I pronto soccorso sono letteralmente presi d’assalto, sarebbero circa il 20% del totale i pazienti che si presentano nelle sale d’attesa con sintomi influenzali, complice anche la chiusura degli ambulatori medici nel periodo delle festività natalizie. Solo dal 29 dicembre, infatti, i medici di famiglia hanno ripreso l’attività e si trovano con le sale d’attesa stracolme: “Purtroppo, come segnalato da alcune Regioni, anche quest’anno all’aumento del numero di casi corrisponde un aumento nel numero di accessi al pronto soccorso – aggiunge Palamara – e ospedalizzazioni soprattutto per le persone più anziane. Soprattutto in questi giorni in cui le occasioni di incontro e di convivialità possono favorire la trasmissione dei virus respiratori, ricordiamo che alcune semplici precauzioni sono utili a ridurre il rischio di contagio. Dall’areazione dei locali al lavaggio delle mani alla cosiddetta ‘etichetta respiratoria’, che sono riportate anche nella Faq sull’influenza e gli altri virus respiratori che abbiamo pubblicato”.

Gli accessi in tempo reale

Consultando gli accessi ai pronto soccorso romani in tempo reale (dati consultabili sul sito Salute Lazio), poco prima delle 16 di martedì 30 dicembre risultano 135 pazienti all’Umberto I, 95 al San Giovanni Addolorata, 143 al Policlinico Gemelli, 30 al Bambino Gesù e 94 al San Camillo-Forlanini. Di tutti questi, 46 sono stati classificati come “codice verde” subito dopo il triage. 

Nell’ultima settimana, quella che ha visto succedersi le festività di Natale e Santo Stefano, solo al pronto soccorso del Santo Spirito ci sono stati tra i 120 e i 150 accessi per febbre alta o sintomi influenzali, come fanno sapere dall’Asl Roma 1. Praticamente il 50% circa degli accessi complessivi.