Scadenze fiscali di gennaio 2026: il calendario di adempimenti e versamenti del primo mese del nuovo anno, dal ravvedimento speciale all’esonero canone RAI
Anno nuovo, nuove scadenze fiscali: il mese di gennaio 2026 segna la ripartenza del calendario degli adempimenti, con alcune importanti novità.
Agli appuntamenti che si ripetono di anno in anno, come la scadenza dei contributi dei lavoratori domestici e la domanda di esenzione dal canone RAI, si affianca il debutto del ravvedimento speciale: chi ha aderito al concordato preventivo biennale 2025/2026 potrà aderire alla sanatoria versando le somme dovute dal 1° gennaio al 15 marzo.
Il 31 gennaio è inoltre in programma la scadenza per l’invio delle spese sanitarie 2025, con una mini proroga automatica cadendo di sabato. Non mancano poi i consueti adempimenti periodici, dal versamento delle ritenute IRPEF al pagamento di IVA e contributi.
Le scadenze fiscali di gennaio 2026
* Le scadenze del 31 gennaio sono rinviate a lunedì 2 febbraio
Ravvedimento speciale, dal 1° gennaio 2026 si apre il canale per il pagamento
Non una vera e propria scadenza ma l’apertura dello sportello per il versamento, e quindi per l’adesione: il mese di gennaio segna l’avvio del ravvedimento speciale.
Chi ha aderito al concordato preventivo biennale 2025/2026 può applicare il ravvedimento agevolato sugli anni dal 2019 al 2023, effettuando il pagamento delle somme dovute dal 1° gennaio al 15 marzo 2026, con possibilità di optare per la rateizzazione in 10 quote.
Si ricorda che il ravvedimento permette di regolarizzare le violazioni commesse in una o più delle annualità interessate, applicando una flat tax dal 10 al 15 per cento sulla base del punteggio ISA conseguito nei diversi periodi d’imposta.
L’importo ammesso alla procedura di regolarizzazione è calcolato sulla base della differenza tra il reddito già dichiarato nelle singole annualità e il valore dello stesso aumentato secondo sei scaglioni:
- 5 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari a 10;
- 10 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 8 e inferiore a 10;
- 20 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 6 e inferiore a 8;
- 30 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 4 e inferiore a 6;
- 40 per cento per i soggetti con punteggio ISA pari o superiore a 3 e inferiore a 4;
- 50 per cento per i soggetti con punteggio ISA inferiore a 3.
Nel modello F24 che attesta il versamento della prima o unica rata dovuta, nel campo “Anno di riferimento” bisognerà indicare una delle annualità cui si riferisce il versamento, così come il numero complessivo delle rate.
Questi i codici tributo istituiti dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 72 del 18 dicembre 2025.
- “4089” denominato “Ravvedimento anni pregressi di cui all’articolo 12-ter del decreto-legge 17 giugno 2025, n. 84 – Imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e relative addizionali – Soggetti persone fisiche che hanno aderito al CPB”;
- “4090” denominato “Ravvedimento anni pregressi di cui all’articolo 12-ter del decreto-legge 17 giugno 2025, n. 84 – Imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e relative addizionali – Soggetti diversi dalle persone fisiche che hanno aderito al CPB”;
- “4091” denominato “Ravvedimento anni pregressi di cui all’articolo 12-ter del decreto-legge 17 giugno 2025, n. 84 – Imposta sostitutiva dell’IRAP – Soggetti che hanno aderito al CPB”.
Per le società e associazioni di cui all’articolo 5 ovvero le società di cui agli articoli 115 e 116 del Tuir l’opzione può essere esercitata con la presentazione di tutti i modelli F24 di versamento, relativi alla prima o unica rata:
- dell’imposta sostitutiva dell’imposta regionale sulle attività produttive da parte della società o associazione;
- delle imposte sostitutive delle imposte sui redditi e delle relative addizionali da parte dei soci o associati ovvero, in luogo di questi, da parte della società o associazione, ai sensi dell’articolo 12-ter, comma 11 del decreto-legge.
Scadenza il 10 gennaio per i contributi colf e badanti del quarto trimestre 2025
Agli adempimenti caratterizzanti si affiancano quelli previsti di anno in anno: nel calendario nel mese di gennaio torna la scadenza per il pagamento dei contributi di colf e badanti.
L’appuntamento è fissato al 10 gennaio 2026 e interessa i datori di lavoro domestico, tenuti a versare la quarta rata dei contributi INPS 2025 (mesi di ottobre, novembre e dicembre).
Sarà possibile pagare in quattro diverse modalità:
- online tramite il Portale dei Pagamenti, utilizzando la modalità “Pagamento immediato PagoPA” con carta di credito o debito, con prepagata o con addebito in conto;
- attraverso i soggetti che aderiscono al circuito Reti Amiche (collegandosi al sito “reti amiche” è possibile trovare una ricevitoria/tabaccheria, più vicina alla propria residenza, che ha aderito al servizio);
- mediante l’avviso di pagamento PagoPA, stampabile dal Portale dei pagamenti, che contiene l’importo da corrispondere;
- tramite l’app IO.
Adempimenti periodici IVA, IRPEF e INPS in scadenza il 16 gennaio 2026
Sempre in tema di adempimenti ricorrenti, il 16 gennaio 2026 torna puntuale in calendario la scadenza per i versamenti di IVA, ritenute IRPEF e contributi INPS a carico dei sostituti d’imposta.
In particolare, bisognerà versare:
- in materia di IRPEF, le ritenute alla fonte operate dai sostituti d’imposta a titolo di acconto su redditi da lavoro dipendente e assimilati corrisposti nel mese di dicembre 2025 e delle addizionali comunali e regionali. Lo stesso adempimento interessa anche il pagamento delle ritenute relative a redditi da lavoro autonomo e alle provvigioni per rapporti di commissione, agenzia, mediazione e rappresentanza corrisposti nel mese precedente;
- i datori di lavoro devono inoltre provvedere al versamento dei contributi INPS;
- I contribuenti con obbligo di liquidazione mensile dell’IVA devono inoltre provvedere al pagamento dell’imposta sul valore aggiunto di competenza del mese di dicembre 2025.
Le procedure per il versamento restano le stesse:
- per il pagamento dell’IRPEF si potrà utilizzare il modello F24, indicando il codice tributo 1040, con periodo di competenza 12/2025;
- per il versamento dei contributi INPS potrà essere utilizzato lo stesso modello;
- per l’IVA si dovrà invece utilizzare un diverso modello F24, indicando 6012 come codice tributo da inserire nella sezione “Erario”.
Scadenza il 26 gennaio per gli elenchi INTRASTAT
Doppio appuntamento con gli elenchi INTRASTAT il 26 gennaio.
L’adempimento riguarda sia gli operatori intracomunitari con obbligo mensile, sia quelli con obbligo trimestrale, con operazioni di importo complessivamente superiore a 50.000 euro.
Entro il 26 gennaio devono essere inviati per via telematica gli elenchi riepilogativi delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi rese nel periodo precedente nei confronti di soggetti UE.
A seconda della tipologia di contribuente cambia il periodo di riferimento delle operazioni:
- dicembre 2025, nel caso di operatori intracomunitari con obbligo mensile;
- i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2025, per gli operatori intracomunitari con obbligo trimestrale.
Scadenza il 29 gennaio 2026 per la dichiarazione dei redditi tardiva
Lo scorso 31 ottobre è scaduto il termine per l’invio della dichiarazione dei redditi 2025 (periodo d’imposta 2024).
Per i contribuenti che ancora non avessero provveduto, è possibile ravvedersi e inviare la dichiarazione tardiva entro il prossimo 29 gennaio 2026, ovvero entro i 90 giorni a partire proprio dallo scorso 31 ottobre, considerandola quindi non omessa (la dichiarazione si considererà omessa in caso di invio oltre i 90 giorni successivi alla scadenza).
Bisogna, prima di tutto, specificare che alla sanzione prevista nel caso di invio tardivo della dichiarazione dei redditi si applicano le norme del ravvedimento operoso: la sanzione base di 250 euro è ridotta ad 1/10 del minimo.
In pratica, in assenza di imposte dovute, la regolarizzazione comporta il versamento della sanzione ridotta a 25 euro. Ove, invece, emergano imposte dovute, è necessario ravvedere anche i versamenti non effettuati.
Spese sanitarie, il 31 gennaio 2026 scade l’invio dei dati 2025. Mini proroga al 2 febbraio
Il 31 gennaio 2026 è in scadenza l’invio dei dati delle spese sanitarie sostenute nel 2025, primo passaggio che inaugura la stagione della precompilata.
Le farmacie e le parafarmacie, ma anche le strutture sanitarie accreditate al Sistema Sanitario Nazionale, le strutture appartenenti alla Sanità militare, i medici chirurghi e la platea di professioniste e professionisti sanitari, sempre più ampia, inviano le spese sanitarie al sistema TS per permettere all’Agenzia delle Entrate l’elaborazione della dichiarazione dei redditi in versione “pronta all’uso”.
Il decreto legislativo n. 81 del 2025 ha superato anche la pianificazione semestrale, prevedendo una scadenza annuale e affidando al Ministero dell’Economia e delle Finanze il compito di stabilire la data da rispettare ogni anno.
Il decreto MEF del 29 ottobre ha quindi fissato al 31 gennaio il termine di trasmissione, ma è bene specificare che per quest’anno è prevista una proroga automatica: considerando che la scadenza ordinaria cade di sabato, ci sarà tempo fino al 2 febbraio per la trasmissione.
Resta la scadenza 16 marzo, invece, per chi deve inviare le spese veterinarie.
In scadenza il 31 gennaio la domanda di esonero canone RAI 2026
Ultimo appuntamento da annotare è quello relativo alla domanda di esonero dal pagamento del canone RAI 2026.
L’adempimento interessa i contribuenti a cui è attribuita l’utenza elettrica ad uso domestico residenziale, che non possiedono una TV in nessuna delle abitazioni in cui i soggetti hanno un’utenza intestata.
Chi non ha televisioni in casa può fare richiesta di esonero dal pagamento del canone RAI, inviando l’apposito modulo all’Agenzia delle Entrate.
Nello specifico deve essere inoltrato il modello di non detenzione di apparecchio televisivo, che deve essere compilato nel quadro A.
Il termine della fine del mese di gennaio riguarda l’esonero annuale, per l’esonero del 2° semestre si può fare domanda entro il 30 giugno.