di
Marta Serafini

La ricostruzione della «Bbc» prende in esame gli ultimi 10 mesi di conflitto. Ma Mosca ha compensato le perdite anche senza una mobilitazione

In guerra la prima informazione a essere nascosta è il numero delle perdite militari e né Kiev né Mosca comunicano ufficialmente il numero di soldati morti. Ma per la prima volta, quest’anno, alla stampa in Ucraina è stato dato accesso ai luoghi di raccolta e identificazione dei corpi, occasione rara in un teatro di conflitto. Per dare conto delle perdite sul fronte russo bisogna invece scavalcare una fitta coltre di censura.

Tra le fonti più complete, il database realizzato da Mediaziona. Secondo un’analisi della Bbc, basata su questi numeri, negli ultimi 10 mesi le perdite russe nella guerra contro l’Ucraina sono aumentate più rapidamente che in qualsiasi altro momento dall’inizio dell’invasione nel 2022. Con l’intensificarsi degli sforzi di pace nel 2025 sotto la pressione dell’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump, sono stati pubblicati su fonti russe il 40% in più di necrologi di soldati rispetto all’anno precedente. Nel complesso, Bbc e Mediazona hanno confermato i nomi di quasi 160 mila persone uccise nei combattimenti in Ucraina dalla parte di Mosca.



















































Questo dato ovviamente rappresenta solo una piccola quota del numero totale di caduti, forse il 45-65% del totale. Ciò porterebbe il numero dei morti russi a una cifra compresa tra i 243.000 e i 352.000. Per la Nato il bilancio è dì 1,1 milioni di morti e feriti, con una stima di caduti che si aggira intorno ai 250 mila mentre il segretario Mark Rutte parla di 25.000 soldati russi uccisi ogni mese.

È difficile attribuire l’aumento delle perdite russe a un singolo fattore ma il Cremlino vede i guadagni territoriali come un modo per influenzare a proprio favore i negoziati con gli Stati Uniti. A osservare gli annunci funebri, il 2025 inizia con un numero relativamente basso di necrologi. Poi aumentano a febbraio, quando Trump e Putin si parlano direttamente per la prima volta. Il successivo picco, ad agosto, coincide con l’incontro dei due in Alaska. A novembre, quando gli Stati Uniti presentano una proposta di pace in 28 punti, vengono pubblicati in media 322 necrologi al giorno, il doppio della media del 2024.

Se si va ad analizzare il tipo di perdite si scopre che un anno fa il 15% dei caduti era volontario, ma nel 2025 la percentuale è salita a uno su tre. Ciò significa che il Cremlino è stato in grado di compensare le pesanti perdite evitando la mossa politicamente rischiosa di una mobilitazione obbligatoria su larga scala.

Secondo il vice capo del Consiglio per la sicurezza nazionale, l’ex presidente della Federazione russa Dmitry Medvedev, entro ottobre si erano arruolate oltre 30.000 persone al mese. Tutte vite che Mosca si può permettere di mandare a morire senza particolari problemi. E senza che nessuno lo racconti.

31 dicembre 2025