Samsung SDI abbandona le batterie al silicio-carbonio da 20.000 mAh a favore di celle con capacità da 6.000-8.000 mAh per garantire stabilità e sicurezza.

Samsung mostra un atteggiamento cauto nel settore delle tecnologie energetiche fin dalle criticità riscontrate con il modello Galaxy Note 7 nel 2016 e questo approccio conservativo genera attualmente svantaggi rispetto ai produttori cinesi che adottano regolarmente batterie al silicio-carbonio di ampie dimensioni nei propri telefoni attraverso iniziative costanti e aggressive. Samsung SDI incontra ostacoli nel tentativo di stabilire una presenza rilevante in questo mercato attraverso lo sviluppo di soluzioni ad alta capacità necessarie per la concorrenza globale, fatto che conduce l’azienda a una revisione completa delle strategie industriali pianificate per il segmento premium.

I test eseguiti recentemente evidenziano come la batteria a doppia cella da 20.000 mAh presenti limiti insuperabili durante le fasi di ricarica rapida alla velocità di 100W, poiché la cella principale da 12.000 mAh mostra un rigonfiamento che incrementa lo spessore da 6,3 millimetri fino a una dimensione critica di 8,2 mm nel corso delle prove effettuate nei laboratori. Lo spessore complessivo del modulo raggiunge 14 mm e compromette la fattibilità del progetto destinato ai dispositivi futuri poiché la misura eguaglia quasi l’ingombro dell’involucro esterno delle celle stesse, situazione che rende l’integrazione nei telai sottili degli smartphone praticamente impossibile.

Samsung intendeva inizialmente creare una batteria a cella singola da 12.000 mAh per ottimizzare l’efficienza complessiva del sistema tramite densità di ordini di grandezza maggiori, ma le configurazioni con più celle necessitano di un isolamento migliore per scongiurare il rischio di pericolosi cortocircuiti durante il normale funzionamento dei circuiti integrati ad alte prestazioni. La stabilizzazione di densità energetiche elevate risulta complessa e determina il degrado costante del rendimento durante i cicli di utilizzo intenso nelle fasi di sperimentazione, evidenziando limiti che richiedono ulteriori anni di ricerca e sviluppo prima di una possibile commercializzazione su vasta scala.

Samsung SDI sceglie quindi di dirigere le proprie risorse verso la progettazione di batterie al silicio-carbonio da 6.000-8.000 mAh caratterizzate da finalità più modeste, in quanto le componenti assicurano una costanza di rendimento ottimizzata e mostrano parametri di espansione volumetrica prevedibili nei primi test di laboratorio eseguiti dall’unità specializzata del colosso tech. L’azienda prosegue parallelamente lo sviluppo delle batterie allo stato solido per mantenere la competitività nel panorama tecnologico globale, nel tentativo di bilanciare la sicurezza con le prestazioni richieste dagli utenti finali nel mercato dell’elettronica di consumo.

La tecnologia Si-C differisce dai sistemi tradizionali agli ioni di litio grazie all’impiego di un anodo in materiale composito nanostrutturato resistente alla frattura accidentale, e questa soluzione permette di contenere una quantità di ioni di litio dieci volte superiore rispetto alla comune grafite impiegata abitualmente nel settore produttivo mondiale. Il design sottile dei componenti garantisce un incremento della capacità energetica di ordini di grandezza senza compromettere il fattore di forma complessivo degli smartphone, sebbene le attuali dinamiche di mercato impongano a Samsung una revisione radicale delle priorità industriali per colmare il divario con gli OEM cinesi che guidano il settore delle batterie avanzate.