Circa cinquant’anni fa, a Napoli, decine di bambini morirono per un «male oscuro», una grave infezione respiratoria allora misteriosa. Si scoprì poi che si trattava del virus respiratorio sinciziale (Rsv), principale causa di bronchiolite nei più piccoli. «Per anni è stato uno dei motivi più frequenti di ricovero e, nei casi più gravi, di terapia intensiva», ricorda Rino Agostiniani, presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP). «Oggi la situazione è cambiata grazie agli anticorpi monoclonali a lunga durata d’azione, che hanno ridotto drasticamente i casi più seri».

Virus respiratorio sinciziale

L’Rsv, appartenente alla famiglia dei Pneumoviridae, è altamente contagioso e si diffonde attraverso goccioline respiratorie o contatto diretto con secrezioni infette, colpendo soprattutto naso, gola e polmoni.