LEGNICA (Polonia) – Sul traguardo della tappa inaugurale del Tour de Pologne finisce come ci si aspettava. Volata doveva essere e volata è stata con Kooij che ha mantenuto i pronostici battendo al colpo di reni Magnier e Plotwright. Domani però si inizia già a salire e i tanti uomini di classifica che ambiscono a fare bene non possono restare attardati.

Si resta in Bassa Slesia, vicinissimi al confine con la Repubblica Ceca. Il profilo della seconda tappa propone quattro “gpm” di seconda categoria, tante salitelle intermedie e l’arrivo agli 800 metri di Karpacz, tutto racchiuso in poco meno di 150 chilometri. Il finale strizza l’occhio non solo ai passisti-scalatori, ma anche a quei corridori che sanno tenere su percorsi simili dotati di un bello spunto veloce in gruppetti ristretti. Le caratteristiche di Alberto Bettiol, per fare un esempio pratico e per dire il nome di un atleta che vorremmo rivedere davanti. E allora fuori dal bus della XDS-Astana il diesse Alexandre Shefer non si nasconde nel descriverci come vede l’ex campione italiano, senza tralasciare qualche pungolata di stimolo e motivazione.

Ulissi (2° nel 2024) e Bettiol sono gli uomini che faranno classifica al Tour de Pologne

Ulissi (2° nel 2024) e Bettiol sono gli uomini che faranno classifica al Tour de Pologne

Il Tour de Pologne è sempre una gara valida per potersi rilanciare. Sarà così anche per Bettiol?

Vediamo come andrà. Alberto ha fatto altura e secondo me è in forma. Nella prima parte di stagione ha avuto qualche acciacco, un po’ malato e altri problemi vari. Ora però siamo venuti in Polonia per fare classifica con lui.

Quindi non curerete la generale con Ulissi che nel 2024 qua aveva fatto secondo per pochi secondi?

Si divideranno i gradi di capitano, poi vedremo cosa dirà la strada. Rispetto agli altri anni, quest’anno il percorso del Pologne è piuttosto duro. Non ci sono grandi salite, ma ci sono tante salite abbastanza corte. Infatti il dislivello complessivo è più alto. Tuttavia quando Bettiol sta bene non ha problemi su questi tracciati. E guardando la lista dei partenti può giocarsela. Ci sono tanti buonissimi corridori, ma non i fenomeni alla Pogacar per capirci.

Il diesse Shefer ha voluto “responsabilizzare” Bettiol al Polonia, da cui si aspetta un segnale

Il diesse Shefer ha voluto “responsabilizzare” Bettiol al Polonia, da cui si aspetta un segnale

Vi aspettate quindi che possa essere là davanti con i migliori?

Certo, anche per tutta onestà quando parliamo di “fare classifica” intendiamo dal terzo posto in giù, visto che forse qualche corridore più scalatore di lui c’è. Più che altro, abbiamo scelto così perché Bettiol deve dare un segnale che c’è.

Lo avete fatto per una questione morale?

Sì esatto, ma anche per dargli qualche responsabilità in più. Se lui ci fa una buona classifica o anche un paio di tappe, magari con una vittoria, può puntare alle prossime gare con maggiore fiducia. C’è il calendario italiano, ci sono le gare canadesi e altre corse adatte a lui. Può fare un finale di stagione in crescendo. Un buon corridore come lui deve lasciare un segno in questo periodo.

Avete parlato con lui di questo aspetto?

Lui ha ancora due anni di contratto, ma bisogna guardare il presente. Noi abbiamo cercato di fargli capire la situazione. Noi tecnici e tutta la XDS-Astana tiene a Bettiol. Uno come lui non può essere così assente durante la stagione. E’ un discorso che vale per lui quanto per noi, che abbiamo bisogno di lui. Ed anche il ciclismo italiano ha bisogno di ritrovare il miglior Bettiol.

Come avete visto Bettiol per questo Pologne?

Bene. Anzi, è la prima volta di quest’anno che l’ho visto pronto. E’ magro, tirato, concentrato. Vedremo da domani in avanti, ma lo vedo “a puntino”.

Intanto a Legnica, Kooij ha battuto allo sprint Magnier e Plotwright, ma non si è sbilanciato sul suo contratto in scadenza

A Legnica, Kooij ha battuto allo sprint Magnier e Plotwright, ma non si è sbilanciato sul suo contratto in scadenza

Kooij e il suo futuro

Durante la team presentation di ieri è stato il più nominato per il (quasi scontato) arrivo allo sprint. Un po’ perché Olav Kooij ha sempre centrato un successo al Tour de Pologne dal 2022 in avanti, un po’ perché tra i velocisti al via è quello più continuo nei risultati. Kooij “doveva” vincere e Kooij ha vinto, centrando il suo quinto sigillo nella corsa polacca (43° in carriera) ed indossando la prima maglia gialla di leader proprio come era successo nel 2022. Il 23enne velocista della Visma | Lease a Bike in mixed zone ha rivissuto la volata e sul suo contratto in scadenza quest’anno non si è sbilanciato.

«Mi piace questa gara – ha risposto l’olandese – ed è sempre un grande onore per me vincere su queste strade. E’ stata la mia prima vittoria dopo la tappa di Roma al Giro. Nel mezzo ho fatto un buon periodo di recupero, solo due gare e tanto lavoro per la seconda parte di stagione. Non ho visto la caduta (ad 1,6 chilometri dalla fine, ndr) perché è successa dietro di me. Devo ringraziare la squadra che ha lavorato tutto il giorno e soprattutto nel finale. Grazie a loro non è così difficile vincere da pronosticato (sorride, ndr). Sul mio futuro posso dirvi che sono molto emozionato, ma non posso dirvi nulla perché non sarebbe giusto adesso. Ho avuto diverse proposte e ho fatto tante chiacchierate, però ci saranno tempo e posti per dire tutto quanto».