Tutti lo conoscevano con lo pseudonimo di Jesto ma per lui, per il fratello, era solo Justin. Si sta parlando di Justin Yamanouchi, il rapper che si è spento lo scorso 31 luglio a Roma, a soli 40 anni. Figlio dell’annunciatrice radiotelevisiva del TG3 Teresa Piazza e del cantautore Stefano Rosso, appena 20enne pubblica l’EP Coming Soon. 

Da lì un crescendo: 8 album e 6 raccolte, solo per citare qualche dato. Nella sua carriera, ha collaborato tra gli altri con Gemitaiz, Diluvio, Clementino ma anche con il fratello Hyst. Proprio Hyst ha voluto omaggiare il fratello, in esclusiva a Today. Hyst – figlio di Teresa Piazza e dell’attore giapponese Hal Yamanouchi – ha ricordato il lato personale e quello artistico di Jesto, lanciando poi un messaggio chiaro a chi – in qualche modo – è stato inopportuno, comunicando – prima dei familiari – la sua morte

C’è un ricordo di tuo fratello che porti nel cuore?

“La vita di mio fratello è un aneddoto perpetuo, impossibile isolarne uno senza dei criteri precisi. Se entrava in una battle di freestyle la vinceva scardinando il sistema dall’interno. Laddove tutti si lanciavano attacchi verbali offensivi e livorosi lui portava l’ironia e la fantasia spiazzando tutti e costringendoli a giocare al suo gioco. Se si univa a un aperitivo portava un’energia dinamica e spostava il tenore della conversazione verso luoghi inesplorati. Justin era uno sciamano col dono di incantare e plasmava la realtà affinché ognuno potesse vivere una situazione ‘normale’ con un senso di sorpresa”.

Cosa vorresti che restasse di lui come artista?

“Non ho il potere di dare una direzione all’effetto che fanno e faranno le sue opere. Posso solo ottimizzarne l’impatto. Ogni persona che è stato e sarà toccato dalla sua arte riceverà quello di cui avrà bisogno in quel momento come in un rito collettivo di psicomagia”.

Qual è l’eredità che ti porti dietro, dal punto di vista umano?

“Mio fratello è stato il mio primo figlio, il mio primo allievo, il mio primo amico, costante specchio delle mie doti e dei miei limiti. Tanto di ciò che so di me oggi viene dal rapporto che ho avuto con lui. E poi c’è quello che lui mi chiedeva di diventare, il potenziale che vedeva in me. Quindi la sua eredità sono io oggi e sarò io in futuro”.

In un tuo recente post sui social sei stato molto schietto e lucido, nonostante il grande dolore che stai affrontando. A chi ti riferivi quando parlavi di “non c’era bisogno di essere il primo a tutti i costi”? A Fedez, che è stato tra i primi ad annunciare la scomparsa?

“Non ho alcun interesse ad alimentare alcun tipo di polemica, in generale e in particolare in questo momento. Chi è stato inopportuno lo sa e farà i conti con le sue scelte. Ho scelto di sottolinearlo non per puntare il dito ma affinché altri osservando certe dinamiche possano avere modo di scegliere cosa fare e di assumersi la responsabilità delle loro azioni”

Jesto, il fratello Hyst rivela la causa della morte del rapper e poi lancia una stoccata a Fedez