Cambia il decreto sui grandi eventi sportivi. Al termine di un braccio di ferro con il Quirinale, il governo è costretto a stralciare dal provvedimento al Senato tre norme che erano entrate decisamente nel mirino del Colle.
    Salta,così, dopo una giornata ad alta tensione a Palazzo Madama, la misura per l’inserimento della società Sport e Salute nella gestione dei grandi eventi sportivi con contributi sopra i 5 milioni. Una norma sulla quale, a onor del vero, la maggioranza ha provato fino all’ultimo a tirare dritto. Ed escono anche altre due misure riguardanti in particolare la commissione per il controllo dei conti delle società sportive professionistiche di calcio e basket. Se ne riparlerà in un ddl da mettere in campo, assicurano fonti dell’esecutivo, il prima possibile. Ma tant’è. Per le opposizioni il governo è stato costretto a “fare marcia indietro” dopo aver tentato di “mortificare le Camere”.

 Via libera dell’Aula del Senato, con un voto per alzata di mano, al decreto sport. Il testo, modificato a Palazzo Madama con lo stralcio dell’articolo sull’inserimento della società Sport e Salute nella gestione dei grandi eventi sportivi e di altri due commi sulla commissione per il controllo dei conti delle società sportive professionistiche di calcio e basket, torna alla Camera per la terza lettura. 

“Le sorelle d’Italia e il ministro Abodi – dice Matteo Renzi – battono in ritirata. Sport e Salute, con il fido Mezzaroma, non metterà le mani su un evento che funziona e che merita di essere sottratto agli interessi del sottobosco romano. Il tennis italiano vince, la Meloni perde game set e match, ma soprattutto perde la faccia”. Non è così, si difendono dalla maggioranza, e verrà al più presto individuato un altro provvedimento più adatto per contenere tutte quelle misure. “Quella delle opposizioni è una vittoria di Pirro”, dice Giorgio Salvitti, senatore di maggioranza che ha firmato l’emendamento per lo stralcio della norma su Sport e Salute dal decreto. Ma a taccuini chiusi, anche dal lato della maggioranza, emergono tutte le fibrillazioni di una giornata che ha visto vari rovesciamenti di fronte. Con il governo che ha prima provato a ‘salvaguardare’ la misura su Sport e Salute stralciando solo le altre due misure in commissione. Ma che si è poi visto costretto a cambiare linea soprattutto a fronte – si racconta – del plausibile rischio di un rinvio alle Camere del provvedimento da parte del Quirinale. Il tutto, viene spiegato, in un climax culminato quando il ministro dello Sport Andrea Abodi si è detto, incalzato dai cronisti a margine della commissione, “rispettosamente” non preoccupato di un possibile rinvio al Parlamento del testo. Ma, di fronte alla prospettiva di un pericoloso precipitare degli eventi, per altro proprio alla vigilia della pausa per la chiusura dei lavori parlamentari, la maggioranza ha scelto di stralciare, questa volta in Aula, anche la misura su Sport e Salute. Una modifica, sulla linea di quanto indicato dalla moral suasion quirinalizia, che farà tornare il provvedimento, per un breve passaggio in terza lettura,a Montecitorio. Molto della delicata gestione della vicenda è stato in mano al ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Che tra Palazzo Madama e Montecitorio ha anche chiesto nel pomeriggio la fiducia del governo sul decreto Economia. Un provvedimento, quest’ultimo, che contiene, tra l’altro, l’estensione al 2033 dell’operatività della società Milano-Cortina: misura che inizialmente la maggioranza aveva provato a inserire nel decreto sport con i dubbi, anche qui, del Quirinale.

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