Le voci di corridoio circolate tra gli addetti ai lavori hanno trovato conferma in un comunicato ufficiale da parte della Rai che svela che la nuova edizione di Domenica In non vedrà la partecipazione di Gabriele Corsi come è stato annunciato alla presentazione dei Palinsesti. La decisione – si legge nella nota diramata da Viale Mazzini – «è stata presa, di comune accordo, a seguito di alcune valutazioni che hanno reso Domenica In incompatibile con altri progetti dell’artista. La Direzione Intrattenimento Day Time Rai – nel ringraziare Corsi per quanto finora realizzato con il Servizio Pubblico e per la grande disponibilità umana e professionale – gli ribadisce il proprio apprezzamento e la volontà di costruire in futuro nuove occasioni di collaborazione», prosegue il comunicato, lasciando in sospeso più di un dubbio.

Sanremo, 75° Festival della Canzone Italiana 2025 – Quarta Serata. Prima FestivalNella foto: Gabriele CorsiManuele Mangiarotti / ipa-agency.net

Il problema è alla base: chi ha pensato che Domenica In dovesse essere scorporata e affidata a una conduzione corale è stato il Direttore Intrattenimento Daytime Angelo Mellone, che nelle sue dichiarazioni pubbliche ha detto più volte che «la domenica va ripensata con un’offerta cronaca/intrattenimento, magari a segmenti». Da qui l’idea di affiancare Mara Venier, regina indiscussa del programma, a due volti nuovi: Nek, che ha pensato di sfilarsi dal progetto quasi subito per migrare nella giuria di The Voice, e poi, appunto, Gabriele Corsi. Alla presentazione dei Palinsesti Rai del 27 giugno, però, né Venier né Corsi si fanno vedere, e questo alimenta più di un sospetto sul fatto che qualcosa dell’idea di Mellone non abbia funzionato. Il problema è semplicissimo: siamo certi che Mara Venier sia stata interpellata nella scelta di chi metterle vicino alla conduzione della nuova Domenica In?

Roma : Studi Rai ex Dear . Trasmissione Domenica in . . Nella foto : Mara VenierMaurizio D’Avanzo / ipa-agency.net

L’impressione è, infatti, che la questione sia stata gestita in maniera molto maldestra, considerando che la stessa Venier si era aperta più volte in passato alla partecipazione e all’aiuto di qualcun altro ed era giusto e sacrosanto chiedere la sua in merito, visto che Domenica In è rinato negli ultimi anni proprio grazie a lei. Dispiace, però, che a subire le conseguenze di questo disastroso ambaradan sia stato un ottimo professionista come Gabriele Corsi, che non ha nessuna colpa se non quella di essere stato tirato in ballo in un progetto dove bisognava ancora allineare tutti i punti. Quando si pensa di rivoluzionare un contenuto storico come Domenica In bisognerebbe avere una linea comune da portare avanti, e chissà che questa idea – qualora le voci fossero confermate – non possa essere utile per muovere le pedine nel modo opportuno la prossima volta.