Complici sotto rete, inseparabili fuori. Chi segue la pallavolo femminile lo sa: c’è un duo inossidabile che, al di là del talento individuale, proprio per l’affiatamento estremo che esprime, fa fare punti su punti alla squadra in cui gioca, che sia la Nazionale o la Vero Volley, dove entrambe le atlete hanno militato fino a questa stagione. Stiamo parlando di Alessia Orro e Myriam Sylla. Campionesse olimpiche e ossatura di quella nazionale azzurra che ha all’attivo 29 vittorie consecutive (record assoluto per una nazionale italiana). L’ultima delle quali, contro il Brasile, è valsa la conquista della Nations League, lo scorso 27 luglio.
I punti individuali realizzati quasi non si contano più e le giocate vincenti alle compagne nemmeno ma come dicevamo la loro intesa supera il rettangolo di gioco ed è prima di tutto una grande amicizia, che le ragazze hanno messo anche al centro di un nuovo format lanciato su Instagram: Breaking net. Niente di complicato, si tratta di una rubrica – ancora non sappiamo se avrà una cadenza fissa oppure no – nelle quale le pallavoliste, sedute una a fianco all’altra, parlano di vari temi, alcuni scelti personalmente, altri suggeriti dai fans tramite DM.
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E tra i primi non poteva che essere l’amicizia, importantissima per entrambe. Se Myriam ha bisogno di un po’ di tempo per sciogliersi con le persone e preferisce gli incontri dal vivo a telefonate e messaggi «non scrivo tanto ma ti penso, e se siamo lontane e ti cerco allora vuol dire che siamo davvero amiche»; Alessia è più espansiva ma se una persona la delude non concede una seconda possibilità «mi scende, non posso farci nulla».
Ovviamente si è discusso anche di pallavolo e di quanto, da bambine, le due atlete immaginassero di trovarsi dove sono oggi. Entrambe pochissimo ma anche in questo caso il percorso che le ha avvicinate a questa disciplina è stato differente.
«Il mio sogno è sempre stato diventare ballerina di danza classica – ha raccontato Sylla – ma ho cambiato idea negli anni perché la mia fisicità non era adatta. Ho iniziato la pallavolo non perché lo volessi o fosse una grande passione ma perché i miei genitori volevano facessi sport. Ho avuto l’occasione di andare con mia cugina a un suo allenamento e mi hanno fatto provare perché ero alta».
La famiglia di Alessia è invece tutta composta da sportivi, la madre è da sempre allenatrice di pallavolo e anche la sorella giocava. «La pallavolo per noi era al centro di tutto, per forza dovevo iniziare secondo me. Non è che avessi molta scelta. Ho lasciato casa a 13 anni e non sapevo neanche cosa volesse dire, ci sono voluti molti sacrifici per arrivare dove sono ora».
Strade diverse che però alla fine le hanno fatte incontrare e rese praticamente inseparabili, come hanno raccontato anche lo scorso anno in una puntata del podcast di Alessandro Cattelan, Supernova, dove sono state ospiti dopo la vittoria della medaglia d’oro olimpica a Parigi.