La procura di Termini Imerese indaga contro ignoti per omicidio colposo nel caso di Simona Cinà, la ventenne morta durante una festa in una piscina di una villa a Bagheria, nel palermitano. L’autopsia per accertare le cause della morte è in programma giovedì 7 agosto: bisogna capire se la giovane pallavolista sia morta per annegamento o avesse già perso la vita prima di cadere in piscina.

Da giorni i familiari della ragazza chiedono chiarezza, ma la procura oggi ha smentito alcune delle loro affermazioni. I genitori e i fratelli della ragazza hanno detto che nella villetta c’erano solo bottiglie d’acqua, che mancavano i vestiti di Simona, che la piscina era pulita e nessuno aveva contattato i genitori. «Ci hanno detto di averla persa di vista. Hanno sostenuto di aver ritrovato il corpo solo mentre pulivano la piscina alla fine della festa. Ma quando siamo arrivati c’era ancora la musica a tutto volume e tutti stavano zitti».

Dalla Procura dicono invece che i vestiti non erano presenti perché sottoposti a sequestro e anche le bevande alcoliche che erano vicino al bar sono «attualmente sotto sequestro». «Tutti coloro che sono stati sentiti si sono resi disponibili alla collaborazione» dice poi la nota, smentendo il silenzio denunciato dai genitori. «In particolare, nei pressi del bancone adibito a bar, sono stati rinvenuti, tra l’altro, bicchieri e bottiglie di alcolici, come debitamente documentato…Allo stato non vi sono elementi in ragione dei quali ipotizzare che taluno abbia alterato la zona ove sono accaduti i fatti, facendo scomparire oggetti. Anche questa circostanza, in ogni caso, sarà oggetto di ulteriori approfondimenti».

Ci sono anche altri dettagli. «Il corpo della ragazza, esanime sul fondo della piscina, è stato intervenuto intorno alle 4 da alcuni degli ultimi partecipanti alla festa… Per quanto sinora appreso, a seguito del rinvenimento, almeno due ragazzi si sono immediatamente tuffati nella piscina e hanno recuperato il corpo della ventenne, praticando le manovre di rianimazione salvavita in attesa dell’arrivo dei soccorritori. Arrivato sul posto, il 118 ha provato a rianimare la ragazza, purtroppo invano, non potendo che fare altro se non constatare il decesso alle 5. Non ci sono elementi in ragione dei quali ipotizzare che qualcuno abbia alterato la zona dove sono accaduti i fatti».