Ci parli del tuo libro “Le due facce della morte”? Come nasce, qual è l’ispirazione che l’ha generato?
“Le due facce della morte”, pubblicato da La Feluca Edizioni di Messina a febbraio 2025, è “ovviamente” un thriller. Dico “ovviamente” perché sono un’appassionata di criminologia e non avrei mai potuto dirigermi verso un altro genere letterario. Questo romanzo è nato in un momento molto triste della mia vita: un’anziana zia, che adoravo, era ricoverata all’ospedale e ci stata lasciando dolcemente. Decidere di ambientare la mia storia in una casa di riposo e di dare risalto al personaggio di una nonnina tutto pepe che le assomigliasse è stato un po’ il mio modo personale di non lasciarla andare. Nella storia, la frizzante Josette è insospettita da una serie di decessi avvenuti all’interno della Home e decide di indagare per proprio conto. Sarà supportata nell’indagine dall’amico Hugo, suo vicino di camera, e soprattutto da Melanie Brochard e Federico De Falco, i due ispettori della Polizia Giudiziaria Federale Belga protagonisti di tutti i miei romanzi.
Qual è il messaggio che vuoi che arrivi al lettore, quale i temi e le storie che ci racconti, senza ovviamente fare spoiler?
Ogni scrittore, consapevolmente o inconsapevolmente, nasconde tra le sue righe i propri valori, le proprie paure, le proprie idee e le emozioni del momento che sta vivendo. I miei romanzi non sfuggono alla regola. Come vi ho detto “Le due facce della morte” è nato in un momento molto triste dove la mia attenzione era tutta rivolta al mondo della terza età. Ho quindi cercato di porre l’accento sul fatto che le persone anziane hanno un’infinità di esperienze da condividere, enormi potenzialità da valorizzare e tanta voglia di vivere. E meritano un posto di rilievo all’interno della nostra società.
Chi sono i destinatari che hai immaginato mentre lo scrivevi?
Ammetto che, scrivendo il mio primo romanzo, ho immaginato potesse coinvolgere soprattutto un pubblico femminile. Forse perché oltre all’intrigo criminale predominante si dà spazio ad una storia sentimentale impossibile tra i due protagonisti. (Lo so, è un “cliché” pensare che gli uomini non amino le storie romantiche, ma ammetto che l’ho pensato!). E invece, con mia grande sorpresa, anche il pubblico maschile ne è stato conquistato ed ha continuato a seguirmi. È stata una grossa e inaspettata soddisfazione!
Una domanda difficile: perché i nostri lettori dovrebbero comprare “Le due facce della morte”? Prova a incuriosirli perché vadano in libreria o nei portali online per acquistarlo.
Si, è una domanda difficile ma cercherò di risponderti. Sono una lettrice infaticabile. Leggo ogni tipo di narrativa e saggistica, ma soprattutto thriller. E all’interno di questo genere ho gusti ben precisi. Amo le storie complesse, con molte vittime e tanti colpi di scena. Non amo i protagonisti troppo tormentati, col passato difficile e il carattere al limite del patologico. Prediligo i personaggi retti e semplici, nei quali posso immedesimarmi. Non amo i dialoghi “forzati”, quelli che possono esistere solo su carta. Preferisco scambi reali: quelli che potremmo intendere in qualsiasi momento intorno a noi. E se c’è una storia d’amore in sottofondo gongolo. Mi piacciono le descrizioni ben fatte, quelle che mi permettono di leggere un libro come se stessi guardando un film, senza tuttavia trascendere nell’eccesso.
Ecco, questi sono i criteri che mi permettono di affezionarmi particolarmente ad un libro e che non mancano mai in ciò che pubblico. In pratica scrivo i romanzi che amerei leggere!
Perciò, per rispondere alla tua domanda, se anche voi avete i miei stessi gusti … beh… “Le due facce della morte” (ma anche i due precedenti) potrebbe essere la vostra prossima lettura!
C’è qualcuno che vuoi ringraziare che ti ha aiutato a realizzare la tua ultima opera letteraria? Se sì, chi sono queste persone e perché le ringrazi pubblicamente?
Posso rispondere “Jessica Fletcher”? Da quando sono piccola la seguo incessantemente. Conosco le batture di ogni episodio quasi a memoria ma non mi stanco mai. Mi rilassa, un po’ come la copertina di Linus. E da sempre ho immaginato che da anziana sarei stata come lei: una scrittrice famosa, piena di amici, che gira il mondo! Non è andata proprio così ma ci sto provando. Se scrivo è forse anche grazie a questo personaggio meraviglioso che da sempre anima la mia fantasia.
A parte gli scherzi…
Scrivere, almeno per me, è un momento molto solitario. Io e il mio adorato computer, rintanati nel piccolo studio al primo piano. Certo, per documentarmi mi sono spesso confrontata con la Polizia del mio quartiere, con un amico che lavora alla Scientifica e, quando necessario, con alcuni medici. Ma in generale non amo condividere i dettagli della mia storia, né discutere della trama o chiedere consigli. Anche perché mio marito e i miei attuali amici non parlano italiano e la mia famiglia vive a 1100 km di distanza. Dunque, tutto è custodito nel mio piccolo mondo interiore fino alla parola “fine”. Solo allora obbligo la povera Karen (la mia migliore amica) a leggere ciò che ho scritto. Eppure, devo comunque ringraziare tutte le persone citate sopra. Marito, famiglia, amici. Per il percorso che ho fatto e per le esperienze che mi hanno formato. Perché è solo grazie al loro amore che vivo una vita bellissima e sono circondata dalla serenità necessaria per dedicarmi alle cose che mi appassionano. Prima tra tutte la scrittura.
Qual è la tua conclusione libera di questa intervista?
Per concludere questa chiacchierata, posso solo dirvi che scrivere è la passione più bella del mondo! Che ti trasporta altrove e ti riempie la vita. Se anche voi avete sempre sognato di farlo, non esitate!
Il mio unico rimpianto è di aver iniziato così tardi. Se invece non amate scrivere ma amate leggere…beh… vi invito a dare fiducia a uno dei miei tre romanzi. Il consiglio è di leggerli in ordine di pubblicazione, perché così vi sarà più chiaro chi sono i personaggi e quali sono i legami che li uniscono. (Ma è solo un suggerimento, perché alla fine si tratta comunque di storie indipendenti l’una dall’altra). Come vi ho detto, non sono un genio della promozione. Non mi applico abbastanza, lo so: non è proprio il mio mestiere. Ma come vedete ci provo: perché scrivere è stupendo e lo si fa per soddisfazione personale. Ma se nessuno legge i nostri romanzi, se non possiamo confrontarci con qualcuno… è un poco come giocare in un angolo da soli, no?
BREVE INTRODUZIONE E SINOSSI DEL LIBRO:
“Le due facce della morte” di Angela Cavazzuti, La Feluca Edizioni, Febbraio 2025
Josette Deblander ne è certa e lo urla ai quattro venti: c’è qualcosa di sospetto negli ultimi decessi avvenuti all’interno della Casa di riposo Saint Joseph! Fantasie di una donna anziana? Può darsi. Ma allora, come mai l’ispettore Federico De Falco, incaricato di effettuare una verifica, è stato aggredito selvaggiamente e lasciato in fin di vita proprio a due passi dalla struttura? E perché il direttore della Casa di riposo continua a negare di averlo incontrato?
L’ispettrice Melanie Brochard, partner lavorativa di Federico, non condivide la linea d’indagine seguita dagli inquirenti. Decide quindi di indagare per proprio conto e di infiltrarsi alla Residenza Saint Joseph, dove strani ed inquietanti personaggi sembrano disposti a tutto pur di allontanarla dalla verità. Ma la bella ispettrice belga non ha l’abitudine di lasciarsi intimidire e ancora una volta non esiterà a rischiare la propria carriera e la propria vita per dare una risposta alle mille domande che la tormentano.
Il libro: Angela Cavazzuti, “Le due facce della morte”, La Feluca Edizioni, Messina, Febbraio 2025
https://www.facebook.com/lafelucaed
Breve biografia di Angela Cavuzzi:
Angela Cavazzuti, modenese, vive in Belgio da diversi anni. Diploma di maturità magistrale e un percorso non terminato all’università di Scienze Politiche, ha lavorato a lungo in Biblioteca, partecipando a numerosi corsi di scrittura creativa.
Lettrice infaticabile di ogni genere di letteratura, è appassionata di criminologia e devianza sociale, materie che studia da sempre.
Con La Feluca Edizioni ha pubblicato anche “Ricordati di uccidere” e “Nelle spire del passato”
Angela Cavazzuti, contatti:
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Angela Cavazzuti