di
Viviana Mazza

La mossa per evitare di cambiare i collegi. Trump vuole le modifiche in diversi Stati in vista del voto di midterm. La rabbia dei governatori dem. Newsom (California): «Rispondere al fuoco con il fuoco». L’attore: sono contrario

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE

NEW YORK – Decine di deputati democratici del Texas — circa 57 secondo una stima — sono letteralmente scappati dal loro Stato domenica scorsa, rifugiandosi in Illinois, a Boston e ad Albany nello Stato di New York per le prossime due settimane, con l’obiettivo di bloccare un piano appoggiato da Trump che serve a preservare la maggioranza repubblicana nella Camera per gli ultimi due anni del suo mandato ridisegnando la mappa dei collegi elettorali.
È parte di una battaglia più ampia, a livello nazionale, in vista delle elezioni di midterm. In genere il partito che ha vinto le presidenziali perde in almeno uno dei rami del Congresso e nel novembre 2026 i repubblicani temono per la Camera dove hanno una maggioranza strettissima. Per evitare di perderne il controllo, rischiando il blocco del suo programma, Donald Trump ha chiesto al governatore repubblicano del Texas Greg Abbott di ridisegnare la mappa dei collegi elettorali in modo da garantire ai repubblicani la vittoria in altri cinque seggi (ne controllano al momento 25 sui 38 dello Stato). Il piano prevede di alterare i confini dei collegi di Houston, di Dallas, di Austin e di un paio di collegi al confine con il Messico in mano ai democratici.



















































Le minacce del governatore Abbott

Abbott ha convocato una sessione legislativa speciale per le modifiche. Per impedirlo, facendo mancare il numero legale di due terzi dei membri presenti, i deputati democratici del parlamento texano sono fuggiti, boicottando la sessione legislativa. Per aver abbandonato il seggio rischiano multe di 500 dollari al giorno e la mossa potrebbe non piacere ad alcuni dei loro elettori, perché la loro assenza impedisce di discutere le norme per affrontare la questione delle recenti inondazioni. Il governatore ha detto che avrebbe cercato di rimuovere i deputati se non fossero tornati al loro posto entro le tre del pomeriggio di ieri, affermando che commettono «un crimine» se cercano di raccogliere fondi per pagare le multe legate alla loro assenza.  «I democratici del Texas — ha dichiarato il governatore — sono venuti meno al loro dovere. Lasciando il Texas tengono in ostaggio una legge chiave per aiutare le vittime delle inondazioni e portare avanti misure fiscali».

Il voto della Camera: «Arrestateli»

Nella notte italiana è arrivato il voto choc: la Camera del Texas ha approvato con 85 voti favorevoli e 6 contrari la richiesta di arresto per i democratici in fuga. Abbott ha ordinato alle forze dell’ordine texane di «localizzare, fermare e riportare in Aula tutti coloro che sono venuti meno al loro dovere verso i texani». La richiesta è fondamentalmente simbolica – nota il Texas Tribune – perché il mandato di arresto è applicabile soltanto all’interno dei confini dello Stato. E i democratici in fuga contavano di restare alla larga per due settimane, fino alla conclusione della speciale sessione legislativa estiva. 

Newsom: «Rispondere al fuoco con il fuoco»

Si tratta di una battaglia nazionale senza precedenti in cui anche in altri Stati «rossi», come Ohio, Indiana e Missouri, il partito repubblicano sta valutando di ridisegnare la mappa dei collegi elettorali a proprio vantaggio (gerrymandering), scatenando la reazione di governatori di Stati «blu», come California, Illinois, New York e New Jersey che minacciano misure simmetriche (ma le loro opzioni sono limitate). «Questo non è un bluff» ha detto il governatore della California Gavin Newsom venerdì scorso, parlando di battaglia «esistenziale» dopo aver incontrato alcuni dei deputati «esuli» texani. Anche il governatore dell’Illinois JB Pritzker ha detto che «tutto è sul tavolo», a seconda delle mosse del Texas. Sia Newsom che Pritzker sono possibili candidati alla nomination democratica per la Casa Bianca nel 2028. È complicato tuttavia, sia dal punto di vista politico sia da quello pratico, per i leader di Stati democratici ridisegnare le mappe dei loro collegi elettorali allo stesso modo in cui sta tentando di farlo il Texas. In California, una commissione indipendente si occupa di queste mappe, poiché gli elettori nel 2010 hanno deciso di volere un sistema non di parte. In Illinois la mappa è stata spesso criticata perché disegnata per favorire il partito democratico. Newsom tuttavia ipotizza un referendum che consentirebbe di fare cambiamenti in vista delle elezioni di midterm del 2026. «Dobbiamo rispondere al fuoco con il fuoco», ha detto il governatore democratico della California.

Interviene Schwarzenegger

Contro Newsom si è schierato l’ex governatore repubblicano Arnold Schwarzenegger, che si è detto pronto a fare campagna contro il piano di 
gerrymandering nel suo Stato: «Pensa che sia un male ridisegnare i collegi – ha detto il portavoce dell’attore, Daniel Ketchell – è contrario a quanto sta facendo il Texas e pensa sia sbagliato che la California lo segua sulla stessa strada».

4 agosto 2025 ( modifica il 5 agosto 2025 | 10:09)