di
Andrea Pravato
Il corpo nell’appartamento in cui viveva, si attende l’autopsia. Il giovane di Noventa Vicentina aveva lasciato l’Italia a 19 anni. Il papà: «Era sensibile e tenace, con tanta voglia di vivere»
«Era nato il giorno di San Valentino, era un ragazzo sensibile e tenace. Aveva una gran voglia di vivere». Giuseppe Pulvini ricorda così il figlio Riccardo Pulvini, 33enne originario di Noventa Vicentina, trovato morto venerdì a Londra, nell’appartamento in cui viveva: la causa però deve essere ancora determinata. «Venerdì abbiamo ricevuto una chiamata dai carabinieri di Noventa Vicentina, che erano stati contattati dalla Farnesina. Non ci sapevano dire nulla e neanche oggi sappiamo qualcosa. Non possiamo salire a Londra fino a quando non fanno l’autopsia (programmata per il 5 agosto, ndr). Stiamo aspettando risposte, il prima possibile speriamo di andare» continua il padre.
La gavetta nei locali e l’approdo ai magazzini Harrods
Dopo il diploma alberghiero, Riccardo aveva lasciato Noventa a 19 anni, con destinazione Londra: come tanti giovani era attratto dalle opportunità che le grandi metropoli possono offrire. La metropoli britannica da sempre è una meta per i creativi come lui, che ricopriva il ruolo di visual merchandiser presso i magazzini Harrods, la mecca del lusso, dove seguiva l’enoteca, le tre food halls e i venti ristoranti. Un traguardo importante, vista la selezione spietata superata per raggiungere quella posizione, raggiunta dopo un lungo percorso di gavetta. Prima aveva lavorato nella ristorazione, ricoprendo il ruolo di cameriere per tre anni e poi facendo lo chef. Poi la sua anima creativa gli aveva permesso di lavorare da Zara Home e Fenwick, dove ha affinato le sue competenze nel visual merchandising.
L’impegno per la sensibilizzazione sull’Hiv
Ma il suo impegno non si esauriva nel lavoro, anzi. Si era impegnato per abbattere il tabù dell’Hiv: nel 2014 aveva fatto la scoperta di essere sieropositivo e nel 2018 aveva partecipato ad una campagna di sensibilizzazione e di normalizzazione dell’Hiv. Era uno degli undici testimonial scelti da Gilead, società biofarmaceutica americana, in «Hiv is: just a part of me». Perché si può vivere benissimo pure essendo sieropositivi, con i medicinali e le giuste precauzioni. «Era molto forte e carismatico, ci teneva molto a questa campagna» racconta Irene, una delle tre sorelle di Riccardo.
Il dolore del paese
La morte del giovane ha sconvolto l’intera comunità di Noventa, dove la famiglia Pulvini è particolarmente impegnata nel sociale. «La notizia per noi è stata sconcertante, a nome di tutta l’amministrazione esprimiamo le condoglianze. La famiglia Pulvini è molto conosciuta nella comunità, sia per l’attività commerciale, sia per Giuseppe, capogruppo degli alpini Masotto», sottolinea Mattia Veronese, sindaco di Noventa Vicentina. Giuseppe, insieme ai fratelli, è titolare della storica ditta di famiglia del settore movimento terra, demolizioni, trasporti eccezionali e frantumazione. Ha più volte messo a disposizione i mezzi dell’azienda in caso di catastrofi naturali in tutto il territorio italiano, coinvolgendo anche Riccardo. «È venuto con me ad Accumoli, Amatrice, a Rondine ad Arezzo (dove è presente la Cittadella della pace, ndr). Mi seguiva spesso, ma la sua vita è sempre stata a Londra» ricorda il padre.
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5 agosto 2025 ( modifica il 5 agosto 2025 | 16:50)
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