Ogni giorno, nonostante l’impegno di tanti medici e operatori sanitari, vengono alla luce le debolezze e disfunzioni di un sistema sanitario sottoposto in questi anni a continui tagli che hanno favorito l’espansione delle strutture private. Le forze politiche che hanno governato la Regione Marche nell’ultimo decennio hanno adottato una impostazione aziendalistica dove la quantità delle prestazioni prevale sull’appropriatezza e continuità delle cure.

Sono sempre di più i cittadini marchigiani costretti a pagare di tasca propria prestazioni sanitarie che il sistema pubblico non garantisce più, le liste d’attesa sono spesso scandalose. Molti non potendo pagare rinunciano a curarsi.

Si è aggravata la carenza di personale: medici, infermieri e altre figure professionali andati in pensione non sono stati rimpiazzati. In molte realtà mancano medici di base e pediatri. Sono stati depauperati i servizi sul territorio, concessi sempre più spazi al settore privato, col sistema oneroso delle convenzioni.

Non possiamo dimenticare che nella Regione Marche la vecchia Giunta Ceriscioli, del PD, ha tagliato la sanità pubblica in modo lineare: posti letto, reparti ospedalieri, ospedali, servizi sanitari territoriali. E che la Giunta Acquaroli che aveva promesso di cambiare ha continuato in realtà sulla stessa strada aggravando la situazione.

La privatizzazione della sanità, mettendo la salute al servizio del profitto, non ha affatto contenuto i costi delle prestazioni. E’ servita semmai a mettere sotto pressione medici e operatori sanitari a scapito della continuità e qualità del servizio.

IL PROGRAMMA DEL PCI per rilanciare il SSN

1. Apertura di una vertenza a livello istituzionale con il sostegno della mobilitazione popolare contro i tagli del governo alla sanità e per l’incremento del finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale fino all’8% del PIL come nei principali Paesi europei (attualmente è al 6,2%) e per la revoca dell’adesione dell’Italia all’aumento delle spese militari deciso dalla UE e dalla Nato;

2. Piano straordinario di assunzioni di medici e personale sanitario negli ospedali e nei servizi socio-sanitari territoriali;

3. Ricostruire una adeguata rete ospedaliera, con dotazioni organiche, strumentazioni, posti letto, per favorire accessibilità, sicurezza, qualità, a partire dai Pronto Soccorso, ora spesso sotto stress e vicini al collasso.

4. Eliminazione delle liste d’attesa con misure organizzative adeguate, subordinando la concessione dell’autorizzazione alla libera professione dei medici dipendenti all’accettazione di un orario che consenta di far fronte alle richieste;

5. Arrestare i processi di esternalizzazione e privatizzazione, riportare all’interno alcuni fondamentali servizi, garantire adeguata remunerazione ai professionisti del servizio pubblico, evitare il ricorso a professionisti “a gettone”;

7. Potenziare i servizi socio-sanitari territoriali (UMEE, UMEA, Servizi per i minori, Consultori) assicurando la presa in carico del paziente e le terapie;

6. Rafforzare i Consultori pubblici, garantendo la piena applicazione della legge 194/78, l’IVG farmacologica, l’assistenza psicologica riguardo le problematiche dell’età evolutiva, la tutela della salute e l’autodeterminazione delle donne;

7. Affermare una medicina di genere nella prevenzione delle malattie e dei fattori di rischio nei luoghi di lavoro, nelle diagnosi e nelle cure, come previsto dall’art.3 Legge 3/2018.

DIFENDERE E POTENZIARE LA SANITÀ PUBBLICA, LA SALUTE NON È UNA MERCE!

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Lista Pci Lidia Mangani Presidente