di
Luca Bertelli
Si gioca alle 20.30, ultima chiamata per la Germani, obbligata a vincere per non terminare la sua corsa. Partita funestata dalle assenze: non solo Ndour, basket sotto choc per la leucemia riscontrata a Polonara.
Cosa può esserci in comune tra uno sport di squadra come il basket e la disciplina individuale per eccellenza, l’atletica? A Brescia, è molto semplice trovare l’elemento che li unisce. Erano finiti entrambi ai margini, abbandonati dagli appassionati per mancanze di squadre e impianti. Un’aridità economica, sociale e sportiva che ora sembra lontana anni luce, specie con la parola scudetto che fa capolino sia di qua sia di là. Se le ragazze dell’Atletica Brescia 1950, domenica, si sono confermate le migliori in Italia per il settimo anno consecutivo, e stavolta lo hanno fatto in casa (come già nel 2022) a Sanpolino, nella pista creata solo quattro anni fa, la Germani alle 20.30 si trova al ballo che aspetta da una vita. Riavvolgere il nastro: comunque vada a finire questa finale scudetto (Bologna è avanti 2-0, ha già il primo match ball sulla racchetta), si tratta di un prodigio inimmaginabile.
Il Palaleonessa nel 2017-2018 non esisteva ancora, la prima semifinale tricolore e la finale di Coppa Italia furono raggiunte in esilio a Montichiari. Nel settembre di quell’anno, però, avvenne l’inaugurazione del nuovo palazzetto sulle ceneri del vecchio Eib con la Supercoppa e la nazionale che avrebbero chiesto subito ospitalità. Ora, con in mezzo diverse esperienze nelle coppe europee e l’Italia che qui svolse persino il ritiro per l’Europeo 2022, è il momento del palcoscenico più ambito: la finale scudetto, dal 2021 a oggi, si era disputata solo a Milano o a Bologna. Brescia invece si mette al centro del villaggio e il tutto esaurito raggiunto da giorni la dice lunga (siamo al 17 giugno, mai era capitato che in Serie A la Germani finisse così tardi l’annata) sulla voglia di tricolore che ha tutta la città. O meglio, sull’esigenza di primeggiare nel secondo sport di squadra nazionale: un orgoglio che acquista ancora più valore nei giorni più bui del calcio.
Sarà una serata funestata dalle assenze: quella di Maurice Ndour, pressoché irrecuperabile per stasera, ma anche quella di Achille Polonara. La notizia della leucemia riscontrata all’azzurro della Virtus ha scosso tutti, in primis coach Poeta e l’amico Amedeo Della Valle, con il quale giocò a Reggio Emilia, che nel 2016 sfiorò lo scudetto puntando sui due italiani. La Germani, nonostante difficoltà oggettive, ha mostrato di potersela giocare. Una vittoria eviterebbe la festa virtussina a Brescia, dove Bologna ha già vinto due Supercoppe, ma allungherebbe il sogno collettivo. E questa squadra ha abituato bene, realizzando quanto pareva impossibile. Per questo è doveroso crederci. La società consiglia di arrivare con largo anticipo: parcheggi aperti dalle ore 18 (area A e G).
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17 giugno 2025 ( modifica il 17 giugno 2025 | 09:22)
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