La Regione Emilia-Romagna chiarisca quali sono i motivi per cui, nel 2024, si è registrato un elevato incremento della spesa farmaceutica convenzionata rispetto al 2023 e quali sono le iniziative per ridurre tale spesa.

È quanto chiedono, con un’interrogazione in commissione, i consiglieri di Forza Italia Pietro Vignali (primo firmatario) e Valentina Castaldini. 

“Secondo i dati ufficiali di Aifa (Agenzia italiana del farmaco), trasmessi al Ministero della salute, la spesa farmaceutica convenzionata dell’Emilia-Romagna nel 2024, rispetto al medesimo periodo del 2023, è aumentata di oltre 33 milioni di euro – spiegano i consiglieri -. Un incremento pari al +6,7%, quasi il doppio della media nazionale che si attesta al +3,4 %”. Inoltre, rilevano ancora da Forza Italia, “in rapporto alle altre Regioni, l’Emilia-Romagna è la seconda per incremento di questa spesa, superata solamente dal Molise che registra un +9 %: tale spesa è notevolmente superiore ad altre Regioni che vantano servizi sanitari regionali più importanti per quantità e qualità delle prestazioni come la Lombardia (+1 %) e il Lazio (+2,2 %)”.

I consiglieri ricordano che “la spesa farmaceutica convenzionata corrisponde a quella a totale carico del servizio sanitario nazionale, riferibile ai farmaci rimborsabili di fascia A, al lordo delle quote di partecipazione alla spesa a carico degli assistiti, distribuiti attraverso le farmacie pubbliche e private convenzionate”.

Da tali dati partono dunque le richieste di chiarimento alla Regione. “L’eccesso di spesa farmaceutica convenzionata è un dato molto negativo relativamente alla tenuta economica di un servizio sanitario regionale – concludono i consiglieri -. Un servizio sanitario che già evidenzia un pesante deficit strutturale, per riparare il quale l’amministrazione regionale ha alzato al massimo livello la fiscalità di propria competenza, richiede insistentemente più fondi statali e cerca di realizzare economie con azioni che diminuiscono anche notevolmente l’assistenza sanitaria”.