C’è un eclatante dato di fatto riguardante Lewis Hamilton e il suo approdo in Ferrari. Il britannico ha archiviato la prima metà della sua stagione d’esordio a Maranello senza mai salire sul podio. L’ultimo pilota a non aver mai assaporato lo champagne nella metà iniziale dell’annata inaugurale in Rosso era stato Ivan Capelli, nell’infausto 1992!

In dodici Gran Premi, il quarantenne inglese non è mai andato oltre il quarto posto, conseguito tre volte. Contemporaneamente, il compagno di squadra Charles Leclerc di podi ne ha conquistati quattro. La SF-25 non sarà l’auto migliore, ma il Cavallino Rampante occupa comunque la piazza d’onore nel Mondiale costruttori. Al contempo, non tutti i piloti vestitisi di Rosso negli ultimi 33 anni hanno esordito con mezzi dominanti.

Nel 1996 Eddie Irvine fu terzo all’esordio, anche grazie al ritiro di Michael Schumacher, il quale poi occupò il gradino più basso del podio nel GP successivo. Nel 2000 Rubens Barrichello fu secondo al debutto.  Nel 2006, Felipe Massa impiegò cinque gare per assaggiare lo champagne (fu terzo al Nürburgring). Kimi Räikkonen nel 2007 e Fernando Alonso nel 2010 partirono con il botto, vincendo il loro GP d’esordio. Sebastian Vettel non ci andò tanto lontano (nel 2015 trionfò in Malesia, alla sua seconda uscita in Rosso dopo il terzo posto di Melbourne).

Arrivati all’era contemporanea, Leclerc è stato terzo in Bahrain nel 2019 (dove avrebbe vinto senza un calo di potenza alla power unit) e Carlos Sainz, come Massa, si è issato sul podio alla quinta presenza, attestandosi alla piazza d’onore a Montecarlo 2021). Insomma, nessuno ha impiegato più di cinque GP per fregiarsi di un podio. Il piatto di Hamilton, viceversa, piange.

Per onestà intellettuale, è doveroso sottolineare come ci siano profonde differenze tra il 2025 di Lewis e il 1992 di Capelli. Quest’ultimo, nella prima metà di stagione, conseguì un quinto posto in Brasile, venendo poi classificato decimo in Spagna. Per il resto, solo ritiri. Il britannico, invece, entra regolarmente tra i primi sei. Altra F1, altra affidabilità e… altra Ferrari. Il milanese, addosso al quale sarebbe ingiusto gettare la croce (lo fece già la stampa dell’epoca), ebbe peraltro la sfortuna di approdare a Maranello quando veniva mandata in pista la F92A, monoposto aerodinamicamente e tecnicamente ambiziosa, ma all’atto pratico disastrosa.

Il dato di fatto però resta. Metà stagione (nel caso di Hamilton 12 gare, quando in passato ½ di annata poteva essere 8 corse) senza podi è una rarità quando ci si veste di Rosso! A scanso di equivoci, il presente articolo vuole solo riportare la curiosa dinamica, senza fare sensazionalismo. Dunque, per par condicio, si riporta anche un’altra situazione, stavolta incoraggiante.

L’ultimo pilota che, come Lewis, aveva ottenuto tre quarti posti nella prima metà di stagione in Ferrari senza mai assaporare lo champagne era stato Gerhard Berger nel 1987. Quell’anno, l’austriaco chiuse benissimo  (con tre vittorie e due pole position nei cinque GP autunnali). La seconda metà di 2025 sarà altrettanto soddisfacente per chi di dovere?