di
Matteo Pignagnoli

Il Burnout Report 2025, pubblicato da Uno Bravo: i settori più interessati sono il commercio, la sanità e i trasporti. Tra le motivazioni di insoddisfazione ci sono i mancati riconoscimenti, la cattiva gestione e i carichi di lavoro

Aumentano in tutta Italia i lavoratori vittime di stress e burnout a causa del proprio lavoro. A rivelarlo è il Burnout Report 2025, pubblicato da Uno Bravo e che analizza la situazione dei lavoratori italiani nelle principali città. Quello che emerge a livello nazionale (1.500 gli intervistati) è che un lavoratore su tre (29%) ha già vissuto un episodio di burnout, e il 44% si sente regolarmente stressato nello svolgimento della propria professione.

Bologna e il primato dello stress nel mondo del lavoro

La città più colpita da queste situazioni e che si aggiudica la non ambita medaglia d’oro è Bologna. Secondo lo studio, il capoluogo emiliano presenta dati piuttosto allarmanti. Il 36% dei lavoratori, infatti, afferma di aver sperimentato il burnout: il 55% invece dichiara di essere poco supportato dalla propria azienda e di sentirsi spesso stressati sul luogo di lavoro. Infine, il 32% degli intervistati è insoddisfatto del proprio equilibrio tra lavoro e vita privata. 



















































A completare il podio troviamo Genova e Milano, mentre a seguire ci sono Napoli, Roma, Torino e Firenze.

Tutta l’Emilia-Romagna colpita dal burnout

A essere colpita non è la sola Bologna, ma tutta l’Emilia-Romagna, dove il 21% dei lavoratori è colpito da uno o più sintomi del burnout, come esaurimento emotivo, distacco psicologico e senso d’inutilità. Si tratta di un dato superiore alla media nazionale e tra i più alti del Paese. Le più vulnerabili sono le donne di età comprese tra i 25 e i 44 anni.

Le motivazioni: vincono mancati riconoscimenti e cattiva gestione

Tra le principali cause che portano all’aumento dello stress sul luogo di lavoro ci sono la mancanza di riconoscimento (indicata dal 39% degli intervistati), la cattiva gestione da parte dei superiori e i carichi di lavoro ritenuti spesso eccessivi. Tra i più giovani invece c’è grande preoccupazione per le lunghe ore di lavoro, indicate come fonte di stress dal 38% degli intervistati di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Il burnout può essere anche causato da motivi economici. Il 32% degli italiani cita infatti stipendio o benefit inadeguati come una delle principali fonti di stress.

I settori più colpiti: commercio, sanità e trasporti

I settori in cui i lavoratori manifestano maggior disagio sono quello del commercio e vendite dove il 45% dei dipendenti si dichiara stressato, il 35% lamenta disequilibrio vita-lavoro e il 43% non si sente supportato dall’azienda. C’è poi il settore della sanità, con il 46% dei dipendenti che dichiara di sentire lo stress, mentre il 45% dichiara di sentirsi poco supportato. Altri settori particolarmente a rischio burnout sono quello dei trasporti e quello dell’ospitalità/tempo libero.

Donne, giovani e tempo pieno le categorie più fragili

Alcuni gruppi risultano più colpiti di altri. Le donne, ad esempio, riportano livelli di stress frequente significativamente più alti (51%) rispetto agli uomini (39%), mentre i lavoratori a tempo pieno (45%) risultano più stressati rispetto a chi è autonomo (40%). Idem per quanto riguarda le fasce di età, con il 56% dei giovani tra i 25 e i 34 anni di età che dichiara di sentirsi particolarmente stressato.


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4 agosto 2025