Dai successi delle commedie sexy negli Anni 80 alla miseria più nera. Dalla storia d’amore con lo scrittore Alberto Bevilacqua alla mensa della Caritas. Quella di Michela Miti, una delle icone sexy dei film con Alvaro Vitali (“pierino contro tutti” e “Pierino colpisce ancora”), è una parabola discendente costellata di disgrazie e sfortune di ogni tipo. L’attrice che oggi ha 62 anni vive nella periferia romana, lungo la Casilina ma a settembre rischia pure di essere sfrattata dal piccolo appartamento nel quale vive dopo la morte della mamma. Neanche il gas per cucinare, ma un piccolo fornelletto elettrico. “Mi sono capitati tanti guai, uno dopo l’altro. Tra gli ultimi, il dolore recente della morte di mia madre; poi sono caduta più volte, mi sono fatta male. Per questo ho dovuto lasciar perdere il mio lavoro. Ho un menisco rotto, sarebbe un’operazione complessa, costosa. Non posso sostenere tutte le spese, con lo sfratto che ho…”, ha raccontato in un’intervista a Gente e poi al Corriere della Sera.
Qui sono senza gas. Cucino su un fornello elettrico
“La casa in cui vivo dovrò lasciarla a fine settembre. Ho ricevuto una proroga di recente. Ma qui sono senza gas, cucino grazie a un fornelletto elettrico. Questi 70 metri quadri erano la casa in cui abitava mia madre Ivana. Mi sono stabilita da lei nel 2013, dopo la morte del mio compagno”. Il compagno a cui si riferisce è il grande scrittore Alberto Bevilacqua, col quale visse un lungo amore, fino alla morte di lui: “Il nostro è stato un amore totale e i 29 anni che aveva più di me non sono mai stati un ostacolo. Era compagno, confidente, amico”.
Alberto Bevilacqua non le ha lasciato niente
Ma alla sua morte Bevilacqua non le ha lasciato nulla: Noi vivevamo un amore intenso, viscerale. Lo vivevamo istante per istante. Non ci pensavamo. La soluzione poteva essere il matrimonio: lui però veniva da un’esperienza difficile. Io poi non ci credevo perché mio padre lasciò presto da sola mia madre e l’ho visto poco. Quando Alberto stava per intestarmi i diritti dei suoi libri, ebbe il crollo che lo portò alla morte. Delle successive vicende legali con la sua famiglia preferisco non parlare”.
Ho venduto gli oggetti più cari
Perciò oggi Michela Miti si ritrova ancora troppo giovane per percepire una pensione ma allo stesso tempo senza nessun introito: “Ho finito i risparmi, spesi anche per curare mamma, ammalata negli ultimi anni. Era una parrucchiera, è sempre stata il mio punto di riferimento. Ho qualche diritto per i film, ma si tratta di spiccioli. Ho venduto gli oggetti d’oro più cari”. L’unico aiuto le arriva da “una bravissima assistente sociale inviata dal municipio, Gina. Grazie a lei sono riuscita ad ottenere l’assegno di inclusione. Poi c’è la Caritas, da loro ho avuto una piccola cifra”.
Quando Fellini la voleva sul set
In mezzo a tanto dolore, qualche ricordo tenero. Come quando racconta di Federtico Fellini che la volle sul set de “La città delle donne”: “Non recitavo in quel film ma per lui era come se fossi sua figlia. Quando si arrabbiava con la troupe, e capitava spesso, la produzione mi chiamava: “Corri qui, prova a calmarlo”. Quando mi vedeva gridava: “C’è Michelina, stop!”. E andavamo a fare una passeggiata, mi raccontava di Cinecittà”.