Analisi sistematica dei processi di privatizzazione della sanità nelle regioni italiane:
1) Il PCI per la salute di chi vive e lavora in Toscana.
> La linea politica approvata al congresso di Forlì dal nostro partito in tema di Welfare, salute, sanità e servizi sociali va ora applicata adattandola alle specifiche situazioni regionali, dato che il processo di privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale ha sviluppi molto diversi da regione a regione.
Le sciagurate scelte dell’Unione Europea e del Governo Meloni volte ad aumentare le spese militari produrranno una ulteriore riduzione delle risorse, già ora del tutto insufficienti, destinate a sanità, scuola, pensioni e casa. Si tratta pertanto di operare, per quanto nelle nostre possibilità, per contrastare la ulteriore privatizzazione del nostro servizio sanitario e promuoverne la ripubblicizzazione partecipata.
> Il Dipartimento Welfare, salute, Sanità e Servizi Sociali del PCI ha elaborato una analisi approfondita:
– sia del processo di privatizzazione del SSN, che si è sviluppato attraverso la crescita del privato convenzionato, della spesa diretta dei cittadini e delle assicurazioni private e dei fondi integrativi: questo comporta una dissennata concorrenza per una risorsa scarsa come il personale per cui i fondi pubblici che vanno alle varie forme di privato vengono in primo luogo utilizzate per assumere personale socio sanitario, riducendone la disponibilità e la presenza nel servizio pubblico; del pari pagare a tariffa prestazioni socio-sanitarie comporta costi aggiuntivi rispetto alla produzione diretta dato che si possono realizzare economie di scala. Liste di attesa e mancanza di fondi sono chiaramente associate ai processi di privatizzazione e ci permettono di affermare che “RIPUBBLICIZZARE CONVIENE”.
– sia degli effetti negativi che l’organizzazione aziendale della sanità ha prodotto sulla effettiva disponibilità dei servizi socio sanitari attraverso il combinato disposto tra la riduzione operata dal governo centrale sulle risorse per il SSN (siamo al 6% del PIL mentre in Francia, Germania e Inghilterra se ne spende l’8%, mancano quindi 35-40 mld di Euro), l’obbligo di pareggio di bilancio per le aziende sanitarie e il prevalere dell’efficienza come dimensione centrale per i servizi socio sanitari.
Tutto questo infatti comporta politiche di tagli e di centralizzazione dei servizi che riducono talora fino ad azzerarla la presenza di servizi ed operatori nelle zone periferiche, mentre i modelli operativi ed organizzativi assunti dalle aziende non sono in grado di garantire le altre fondamentali dimensioni della qualità in sanità: la sicurezza degli interventi, l’efficacia pratica, l’equità di accesso alle cure efficaci, l’appropriatezza gestionale e professionale, il coinvolgimento di cittadini, operatori ed enti locali e così via, facendo altresì che la prevenzione primaria ambientale, l’assistenza socio sanitaria territoriale e l’operatività effettiva dei servizi “delicati” quali quelli per la salute mentale, i servizi per l’età evolutiva, la medicina di genere, i servizi di promozione sociale subiscano una progressiva spoliazione di risorse che li rende incapaci di fornire risposte di qualità ai bisogni di salute.
Superare la forma azienda, del tutto inappropriata in sanità (e nella scuola) diventa dunque l’altra grande priorità politica su cui il nostro Partito è chiamato a lavorare ed a produrre analisi, proposte e lotte efficaci.
> In questa direzione iniziamo a pubblicare nel sito del Partito analisi specifiche sulla condizione del servizio sanitario in ciascuna regione italiana, dando priorità a quelle che saranno a breve interessate da elezioni amministrative – Toscana, Marche, Puglia, Veneto, Campania e Valle d’Aosta– con l’intento di supportare lo sviluppo di programmi elettorali per quanto possibile informati e capaci di cogliere le specificità di ogni contesto, dato che, nel generale andamento negativo, ci sono situazioni molto differenziate che richiedono collocazioni politiche e proposte a loro volta opportunamente calibrate.
Carlo Romagnoli
Dipartimento Welfare, Salute Sanità e Servizi Sociali del PCI