(Foto: Medici senza frontiere).
di Sara Maresca * –
In Sud Sudan Medici Senza Frontiere (MSF) è stata costretta a sospendere temporaneamente tutte le attività nelle contee di Yei River e Morobo, nello stato dell’Equatoria Centrale, a seguito di un incidente di sicurezza che ha visto il rapimento per alcune ore di un membro dello staff.
Le attività saranno sospese per almeno 6 settimane. L’incidente è avvenuto durante l’evacuazione dei team di MSF da Morobo a Yei, organizzata per motivi di sicurezza. Il convoglio di 4 veicoli è stato fermato da uomini armati che hanno ordinato al responsabile del team di MSF di scendere dal veicolo e lo hanno trascinato nella boscaglia, mentre gli altri veicoli e il personale hanno potuto proseguire verso Yei. Questo incidente è avvenuto solo 4 giorni dopo che un’operatrice sanitaria del ministero della salute che viaggiava su un’ambulanza di MSF era stata rapita da persone armate sulla stessa strada, per poi essere rilasciata il giorno seguente.
“Siamo indignati per questo attacco mirato. Gli attacchi contro gli operatori umanitari che assistono la popolazione devono finire” dichiara Ferdinand Atte, capomissione di MSF in Sud Sudan. “Sebbene siamo profondamente impegnati a fornire assistenza a chi ne ha bisogno, non possiamo continuare a far lavorare il nostro personale in un contesto pericoloso”.
In soli 3 mesi a Morobo sono stati segnalati diversi episodi di violenza contro gli operatori umanitari e le strutture sanitarie, tra cui rapimenti forzati, incendi dolosi, violenti saccheggi di ospedali e danni alle infrastrutture mediche. Sette di questi incidenti hanno visto il rapimento di operatori umanitari.
“Chiediamo senso di responsabilità e garanzie concrete da parte delle autorità e di tutte le parti in conflitto, compresi i gruppi armati nelle contee di Morobo e Yei River. Prima di poter riprendere le nostre attività, è fondamentale che ci sia garantito un accesso sicuro e senza ostacoli alla popolazione e che siano protetti i civili e le infrastrutture civili, compresi gli operatori sanitari, i pazienti e le strutture mediche” aggiunge Atte di MSF.
Le persone che vivono nelle contee di Yei River e Morobo abitano in aree remote e difficili da raggiungere, spesso tagliate fuori dai servizi essenziali a causa delle infrastrutture limitate e dei conflitti armati, e per questo dipendono molto da organizzazioni umanitarie come MSF per i servizi essenziali.
Questa è la seconda volta in meno di 3 mesi che MSF si vede costretta a sospendere temporaneamente i servizi medici nell’area. A maggio, MSF aveva già diminuito le sue attività a causa dell’aumento dell’insicurezza e delle violenze incessanti nella contea di Morobo, incluse le attività nei campi per sfollati interni. “MSF è una delle poche organizzazioni mediche che fornisce supporto a varie strutture sanitarie in quest’area. Quando si verificano attacchi di questo tipo, a pagarne le conseguenze è soprattutto la popolazione locale, il cui accesso alle cure essenziali viene gravemente compromesso” conclude Atte di MSF.
Nelle contee di Yei River e Morobo, MSF fornisce servizi di prima assistenza supportando 4 strutture del ministero della salute per le visite ambulatoriali, le vaccinazioni di routine e assistenza materno-infantile. MSF gestisce inoltre cliniche mobili e supporta l’assistenza sanitaria a livello comunitario. Tra gennaio e giugno 2025, i team di MSF nell’area hanno effettuato 14.500 visite ambulatoriali, 1.192 visite prenatali e hanno assistito 438 parti.
* Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere.
Previous articleGhana. Oro e ombre cinesi: l’Africa tra promesse d’investimento e saccheggio sistemicoNext articleCaraibi in movimento: prospettive dell’accordo di libera circolazione tra Barbados, Belize, Dominica e Saint Vincent e Grenadine