“Nella vita ho provato di tutto”. È sia il nome del suo nuovo brano, ma anche una dichiarazione di come ha vissuto i suoi 77 anni. Lo dice Patty Pravo, in tour in giro per l’Italia mai stanca di cantare, e che si racconta in un’intervista al Messaggero. La ragazza del Piper, al secolo Nicoletta Stambelli, che a detta sua ha “inventato il rock”. Nata a Venezia, ascesa in quello che allora era il club più popolare della capitale, dal valore di 110 milioni di dischi venduti, si esibisce il 5 agosto a Bologna, poi tappa a Roma – perché bambola era e bambola vuole rimanere.
“Ho provato l’Lsd. Ho fatto le orge. Solo la cocaina non l’ho voluta toccare”, confessa la cantante. Non le piace l’uso che se ne fa, dice, ma neanche quelli che ne fanno uso. Sostanze a parte, resta giusto qualche meta nel mondo ancora da visitare, per poter segnare le ultime spunte della sua vita. “Qualche viaggio in più l’avrei voluto fare, ma sono sempre in tour”. Questo perché alla sua età, dopo essersi levata quasi tutti gli sfizi del mondo, c’è una cosa che non smette di darle il brivido: “cantare per il mio pubblico”. In concerto, afferma soddisfatta, ripercorre tutta la sua carriera, Ragazzo Triste, Qui e là, La bambola, di fronte a 30 mila persone: “sono fiera di avere un repertorio così, che ha resistito alle mode e al tempo”.
Non si risparmia neanche uno sguardo anche alla musica di oggi. Un esempio tra tutti, Elodie, criticata per le sue ultime scelte in tema di vestiti sexy. “Non capisco perché si dicano cose del genere (in riferimento a Viola Valentino, ndr). Elodie è una professionista, canta bene e fa il suo”, dice con un tocco di sdegno.
In arrivo una sorpresa per il 2026 per festeggiare i sessant’anni di carriera: “ne stiamo parlando con il mio entourage”. Non al Piper, però, “Non è più il club di una volta. Quando giro per Roma evito pure di passarci davanti: mi intristisco”, confessa al Messaggero. Non resta che un film sulla sua vita, come va di moda ora, per aver fatto davvero tutto. Pravo non ci crede molto nell’idea però. La sentenza è chiara: “dove la trovano una in grado di interpretarmi?”.