I due lavoratori, di origini egiziane, hanno perso la vita dopo essere caduti in una vasca biologica a Santa Maria di Sala, a causa delle esalazioni. “Un fatto gravissimo, che mette in luce ancora una volta come una parte della nostra economia sia sommersa, a danno delle lavoratrici e dei lavoratori”, ha affermato la Cgil di Venezia

I due operai morti dopo essere caduti in una cisterna a Santa Maria di Sala “lavoravano senza contratto”. A dirlo è stata la Cgil di Venezia, parlando di “un fatto gravissimo, che mette in luce ancora una volta come una parte della nostra economia sia sommersa, a danno delle lavoratrici e dei lavoratori”, ha dichiarato Daniele Giordano, segretario generale della sigla. L’incidente è avvenuto nella pertinenza di un’abitazione privata, a Veternigo, una frazione di Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia. Le vittime, di origini egiziane, hanno perso la vita dopo essere cadute in una vasca biologica, a causa delle esalazioni. Il sindacato ha spiegato di aver appreso la notizia dalle autorità competenti. 

Cgil di Venezia: “Servono controlli e prevenzione”

“Bisogna ribadire che servono controlli, prevenzione e formazione”, ha precisato Giordano. “L’assenza di controlli che caratterizza il nostro territorio, è un danno enorme alla salute e sicurezza delle persone, ma anche alle aziende oneste, che si trovano a dover concorrere con chi pratica sfruttamento e illegalità”, ha aggiunto. Il segretario generale di Cgil Venezia ha poi concluso: “La magistratura si occuperà di stabilire le responsabilità del caso, ma per evitare che si ripeta serve la volontà politica e l’impegno concreto delle Istituzioni per contrastare l’impostazione criminale di una parte del mondo del lavoro”.

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