Confermata per il 2025 l’assistenza sanitaria a pazienti con bisogni clinici complessi, soprattutto minori. Coinvolte diverse realtà pediatriche e ospedaliere regionali
Nel 2025 la Regione Emilia-Romagna rinnova il proprio programma di assistenza sanitaria destinato a persone con patologie gravi provenienti da Paesi extra-UE. L’iniziativa – attiva in modo continuativo dal 2001 – ha già permesso a oltre 2.200 persone, tra cui 1.600 minori sotto i 14 anni, di accedere a prestazioni sanitarie di alta specialità presso le strutture pubbliche regionali. L’investimento previsto per quest’anno ammonta a 800.000 euro, destinati alle Aziende USL del territorio.
Tra le condizioni cliniche trattate figurano problematiche in ambiti come cardiologia pediatrica, chirurgia specialistica, ortopedia ed ematologia oncologica. Quest’ultima include frequentemente anche malattie rare, come alcune forme di leucemie infantili o sindromi genetiche complesse, che rientrano tra i bisogni clinici ad alta complessità affrontati dalle strutture coinvolte nel programma.
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA SANITARIO
Il programma si inserisce in una visione di cooperazione sanitaria internazionale, coerente con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e con le relazioni consolidate tra le Aziende sanitarie emiliano-romagnole e diversi Paesi africani. Al tempo stesso, contribuisce a rafforzare la capacità del sistema sanitario regionale di affrontare bisogni clinici complessi, valorizzando le competenze delle strutture pubbliche e promuovendo una cultura della cura aperta e inclusiva.
Per i cittadini, questo si traduce in un servizio più preparato, capace di generare scambi professionali e arricchimento formativo, con benefici che vanno oltre il singolo intervento.
UNA RETE OSPEDALIERA AL SERVIZIO DELLA SOLIDARIETÀ
Nel 2024, il programma ha accolto 63 persone, di cui 48 minori, provenienti da Paesi come Albania, Zimbabwe, Marocco, Saharawi, Kosovo e Senegal. Le cure sono state erogate all’interno delle strutture sanitarie pubbliche regionali, tra cui il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, che figurano tra le realtà coinvolte. I percorsi assistenziali sono stati gestiti da team multidisciplinari, in sinergia con le autorità sanitarie dei Paesi di provenienza.
LE PAROLE DELL’ASSESSORE MASSIMO FABI
“L’Emilia-Romagna è terra accogliente e solidale per storia e tradizione. Anche quest’anno abbiamo voluto rinnovare l’impegno del servizio sanitario regionale a favore delle persone, soprattutto i più piccoli, bisognose di cure che i loro Paesi non sono in grado di garantire. Perché sono territori colpiti dalle guerre o in condizioni di estrema povertà. La Regione mette a disposizione strutture e professionisti della sanità pubblica per dare una speranza ed un futuro a questi bambini, siamo orgogliosi e contenti di poterlo fare ogni anno”.