Il punto sui temi di attualità, ogni lunedì
Iscriviti e ricevi le notizie via email

L’Ucraina ha aumentato il numero di bombardamenti a lungo raggio nei confronti della Russia, utilizzando droni kamikaze low cost, realizzati anche grazie alle stampanti 3D. Gli obiettivi di questi bombardamenti sono di tipo energetico: gli ucraini colpiscono raffinerie di petrolio e treni merci per danneggiare il potere energetico della Russia. Ora i prezzi del carburante sono aumentati, riporta il Kyiv Post.


APPROFONDIMENTI

Gli incendi nelle raffinerie fanno salire il prezzo del carburante

Da inizio agosto gli attacchi, realizzati soprattutto attraverso droni kamikaze contro i singoli impianti, sono fortemente aumentati. Colpendo i treni che trasportano carburante nel sud e nell’ovest del Paese e andando a incendiare ripetutamente le raffinerie di petrolio, il risultato (sperato dagli ucraini) è stato quello di ridurne drasticamente la capacità produttiva. E più è ridotta, più i prezzi del carburante salgono alle stelle, sia all’ingrosso che nelle pompe di benzina. Secondo il Kyiv Post, l’ultimo danno contro le infrastrutture energetiche è avvenuto con un raid aereo ucraino martedì mattina: una ventina di droni hanno colpito lo scalo ferroviario di Tatsinskaya, nella regione sud-occidentale, causando un danno anche al trasporto energetico: alcuni video mostrano la stazione in fiamme.

Un agosto di attacchi contro gli obiettivi energetici

Sono stati tanti gli attacchi di Kiev in questo periodo, non solo contro impianti e infrastrutture energetiche. Tra il 2 e il 3 agosto è stato preso di mira il sito di produzione e stoccaggio di petrolio di Adler, Mar Nero, gestito da Rosneft. Il Kyiv Post racconta di enormi incendi in bacini idrici, che hanno addirittura causato la chiusura temporanea del vicino aeroporto internazionale di Sochi, località marittima russa molto apprezzata. Un altro pacchetto di attacchi ha colpito la raffineria di petrolio di Ryazan, a sud-est di Mosca, provocando un grave incendio: secondo fonti ucraine si tratta della quarta raffineria più grande della Russia e produce circa il 6% di tutto il combustibile fossile raffinato del paese.

Colpendola, le conseguenze non possono che ripercuotersi per lungo tempo. Ad agosto, secondo le fonti ucraine, sono stati colpiti anche la raffineria di petrolio di Novokuibyshevsk (vicino Samara) e il deposito di carburante Annanefteprodukt (a Voronezh). E le riparazioni agli impianti, ovviamente, impiegheranno mesi.

Il prezzo del petrolio in Russia è ai massimi storici

Secondo la popolare rivista economica russa Kommersant, in un articolo pubblicato lunedì, esperti del settore hanno stimato che gli attacchi ucraini condotti nelle 72 ore precedenti abbiano ridotto la produzione di carburante in Russia fino a 40.000 tonnellate al giorno. Come conseguenza diretta, il prezzo all’ingrosso della benzina ha raggiunto un nuovo record, toccando i 77.000 rubli (circa 932 dollari) per tonnellata, ben oltre il massimo registrato nel settembre 2023. Secondo l’agenzia di stampa russa indipendente SOTA, i rincari sono destinati a proseguire, poiché circa la metà della capacità produttiva della raffineria di Ryazan risulta inattiva, mentre l’impianto di Novokuibyshevsk è stato completamente fermato.

Oltre alle raffinerie, anche le infrastrutture

A fine luglio, si è notata una grande concentrazione delle forze ucraine contro l’infrastruttura ferroviaria nella Russia sudoccidentale, fondamentale per il trasporto dell’energia. Oltre all’attacco di Tatsinskaya, sembra essercene stato un altro anche nella sottostazione elettrica di Stara Stanitsa, nella regione di Rostov, secondo quanto dichiarano gli ucraini. Racconta il Kyiv Post che il sistema satellitare globale FIRMS, gestito dalla NASA, ha rilevato un vasto incendio in prossimità di una sottostazione elettrica. In seguito, martedì, la compagnia elettrica regionale Donenergo ha riferito che c’era stata un’interruzione parziale della fornitura di energia agli utenti causata da una «violazione tecnica della rete di trasmissione».


© RIPRODUZIONE RISERVATA