I libri cartacei non se la passano bene. Nessuno più li acquista, ma è divenuto difficile persino disfarsene. Per non rottamarli nella carta da macero, si propone un ricovero nelle biblioteche. Nessuna però — fossero volumi di valore — li accoglie, perché «non c’è più spazio neppure nei magazzini». Qualche Comune, copiando l’idea dall’estero, è ricorso al book-crossing, alias «casette dei libri». In esse ho trovato veri gioielli: «Lettera a una professoressa» di don Milani, una copia dell’Eneide tradotta da S. Vanni Rovighi, «Autodafè» di Canetti, «Lezioni su Galileo» di Geymonat… Peccato che nessuno curi le casette, riempite da testi scolatici o dizionari sgualciti senza copertina. Molte poi sono degradate e invase dall’acqua, i libri restano inzuppati. Non siamo neppure più in grado di assicurare delle Rsa accoglienti per i libri che hanno formato e deliziato bimbi, adulti e vecchi?Marco Vergottini



















































6 agosto 2025