di
Salvatore Mannino
«Una perdita irreparabile, per noi è stato straziante dover recuperare le salme di due della grande famiglia che è il nostro sistema di emergenza»
Il cellulare ha cominciato a vibrargli in tasca durante la messa di un funerale: era la chiamata che annunciava la tragedia dell’Autosole, racconta Patrizio Italiano, presidente della Misericordia di Terranuova Bracciolini, che con l’automedica è subito corso fino al «groviglio di lamiere».
Due dei suoi operatori più esperti, Gianni Trappolini, 56 anni, dipendente di antica data, e Giulia Santoni, appena 23, volontaria in servizio civile, sono morti nell’ambulanza schiacciata tra due camion, il giorno più nero nella storia della Confraternita. «Trappolini — racconta l’ex deputato Stefano Mugnai, che gli è stato compagno di scuola alle elementari — era uno che viveva in simbiosi con la Misericordia. Era tutta la sua vita, lì aveva cominciato come volontario, lì poi aveva trovato il lavoro».
Una persona umile, dicono quelli che lo conoscevano, sempre cordiale, sempre disponibile. «Un punto di riferimento per tutti noi — ricorda il presidente — uno che era sempre pronto per qualsiasi incarico gli venisse affidato. Non si tirava mai indietro, qualunque fosse la mansione da svolgere. Era impossibile farlo arrabbiare, aveva sempre un sorriso per tutti». La moglie Laura, con cui aveva avuto una figlia, Elena, è distrutta: «Non so come farò a sopravvivere a questo dolore».
E altrettanto forte è lo choc di Caterina, madre di Giulia: «No, non voglio andare dove è morta mia figlia, la voglio ricordare com’era». La ragazza era amatissima dai colleghi: «Una perdita irreparabile — spiega un addetto del 118 che ha partecipato alle operazioni di soccorso — per noi è stato particolarmente straziante dover recuperare le salme di due della grande famiglia che il nostro sistema di emergenza».
Giulia, classe 2022, laureanda in scienze infermieristiche all’Università di Firenze, aveva cominciato giovanissima da volontaria, ruolo che svolgeva d’estate anche all’isola d’Elba. Poi, come spiega Italiano, si era presentata l’occasione del servizio civile, con una posizione un po’ più stabile all’interno della Misericordia terranuovese. «Anche lei — dice ancora il presidente — non diceva mai di no, sia che ci fosse da correre in ambulanza, sia che dovesse svolgere il lavoro d’ufficio».
Immediato il cordoglio delle Misericordie toscane: «Per mostrare la nostra vicinanza, il presidente delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi, chiede a tutte Misericordie italiane di esporre nel giorno dei funerali un nastro nero in segno di lutto su tutti i mezzi delle Misericordie che, come sempre, saranno a servizio delle persone sofferenti». Corsinovi poi aggiunge: «Chi sta in strada, e in particolare i nostri operatori e volontari che macinano migliaia di chilometri, vive in una situazione di pericolo costante. In autostrada i rischi aumentano».
Il coordinamento delle Misericordie fiorentine commenta: «È un dolore che ci attraversa tutti. Oggi piangiamo fratelli e sorelle che hanno incarnato fino all’ultimo istante lo spirito più autentico del volontariato».
Sull’ambulanza c’era anche Franco Lovari, pensionato di 75 anni, nato a Borgo San Lorenzo e residente a Laterina, appassionato fungaiolo. Era il paziente in trasferimento dall’ospedale di Arezzo, dove era stato ricoverato per problemi di cuore, a quello di Montevarchi, più vicino a casa. E dove non è mai arrivato.
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5 agosto 2025 ( modifica il 5 agosto 2025 | 23:38)
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