Auto e farmaci dall’Ue, dazi Usa presto al 15%

Le auto e i farmaci che l’Ue esporta negli Stati Uniti d’America verranno sottoposti «molto presto» ad un dazio «omnicomprensivo» del 15%, inclusa la tariffa della nazione più favorita (Mfn). Sui due settori che hanno spinto l’Ue a stringere l’accordo di Turnberry, come ha detto il segretario Usa al Commercio Howard Lutnick, per evitare che la produzione migrasse negli Usa, l’amministrazione americana ha in corso indagini in base all’articolo 232 del Trade Expansion Act: su entrambi, ha spiegato un alto funzionario Ue, Bruxelles ha ricevuto l’assicurazione che il dazio che verrà imposto al termine delle indagini per l’Europa non sarà superiore al 15%, inclusa la tariffa Mfn. Attualmente le auto europee negli Usa vengono `daziate´ al 25%, più il 2,5% Mfn, quindi 27,5% in tutto: passare al 15% sarebbe un sollievo immediato per il settore, strategico per l’Ue, e per la Germania in particolare. Il discorso è diverso per i farmaci Ue, attualmente a dazio zero negli States: al termine dell’indagine ex articolo 232, tuttavia, l’amministrazione Trump potrebbe imporre dazi elevati sui medicinali importati da Paesi terzi, ma l’Unione Europea ha ricevuto l’assicurazione che, nel suo caso, non supereranno il 15% «omnicomprensivo» concordato da Ursula von der Leyen e Donald Trump sui campi di golf affacciati sul Firth of Clyde, nel mare d’Irlanda, di proprietà del presidente. Per quanto riguarda l’acciaio e l’alluminio europei, a parte alcune eccezioni, attualmente vengono «daziati» al 50% dagli Usa: la Commissione avvierà negoziati per ottenere quote di importazione con tariffe al 15%, mentre le quantità eccedenti verranno tariffate al 50%. Le industrie Usa hanno bisogno di alcuni acciai speciali che negli States non vengono prodotti e che vengono importati dall’Ue, ma per concludere i negoziati ci vorrà comunque «un po’ di tempo», ha spiegato la fonte, dato che le quote non sono semplicissime da concordare.