La nazionale femminile esce dall’Europeo a un passo dalla storia. Il ct: «Uscire così fa male ma aver tenuto testa alle campionesse ci dà convinzione per il futuro»

La notte è stata lunghissima per l’ Italia femminile, il pareggio con l’Inghilterra a una manciata di secondi dalla fine dei tempi regolamentari, poi la definitiva sconfitta (per un rigore molto discutibile) a un minuto dal termine dei supplementari, ha lasciato amarezza e rabbia. Il ct Soncin resta lucido, non nasconde certo il disappunto per un penalty concesso con generosità. «Faccio io una domanda a voi? Ad area inversa l’arbitra avrebbe concesso lo stesso il rigore? No, non lo avrebbe mai dato». Si improvvisa giornalista Soncin nella conferenza stampa post Inghilterra. La sua Italia ha lottato, ha sognato e ha poi pianto con il gol di Kelly dal dischetto al 119′. Punita la trattenuta di Severini ai danni di Mead.

 «L’ho rivista con il mio staff, dalle immagini sembra che si tengano entrambi. Così fa male ma dobbiamo essere orgogliosi. Prima del torneo dicevano che non avremmo passato il girone, poi che saremmo usciti con la Norvegia, infine che con le inglesi non saremmo neanche scesi in campo e invece siamo andati a un minuto dalla finale. Capita di non raccogliere quanto meritato, però sono state gettate le basi per crescere. Abbiamo riacceso la passione, da ora i bambini porteranno più rispetto alle ragazze che vorranno giocare a calcio».

Piange sconsolata la capitana Cristiana Girelli in zona mista. La capitana, l’icona di questa Nazionale, che stava trascinando a 35 anni prima che un infortunio alla coscia al 64′ la costringesse a tifare dalla panchina: «Penso di aver vissuto delle serate bellissime, le più belle della mia carriera, questo mi fa ben sperare per chi arriva. È stato un viaggio incredibile, ci credevo tanto, avevo buone sensazioni. Abbiamo vissuto emozioni stratosferiche e si vive di questo – dice – Quello che ci rimane di più è questo. Anche i risultati ma questo non ce lo toglie nessuno. Nemmeno un rigore al 120’». 
Il giorno dopo la ferita è ancora molto aperta e sanguinante. Cristiana Girelli, intercettata da Sky alla partenza con bus verso l’Italia: «Ci è stato rubato il regalo più prezioso e fa male, fa molto male. Magari il tempo guarirà la nostra ferita. Mi auguro che tutto questo movimento rifiorito attorno a noi resti, anzi faccio un appello a chi ci ha seguito e si è emozionato con noi: non andate via».



















































23 luglio 2025 ( modifica il 23 luglio 2025 | 13:51)