Il team principal della Mercedes: “Antonelli diventerà un campione solo sbagliando. L’anno prossimo vorrei una lotta per il titolo tra noi e la Rossa”

Giulia Toninelli

6 agosto – 12:31 – MILANO

La pressione è la sua zona di confort. È lì che abita, Toto Wolff. In un mondo dove le sfide non finiscono mai ed essere il team principal della Mercedes rappresenta sempre il teatro perfetto per chi cerca difficoltà da superare. E dopo 15 successi Mondiali in F.1, la competizione è ancora la stessa del primo giorno. In tutto quello che fa. 

Max Verstappen ha annunciato che resterà in Red Bull. Questo significa che presto avremo anche l’annuncio del rinnovo di George Russell? 

“Sì. Ho sempre detto di essere felice della mia squadra, con Russell e Kimi Antonelli, ma all’improvviso il futuro di Max è diventato incerto e così abbiamo parlato anche con lui. Ma sono sempre stato molto chiaro con George: al 90% sarebbe rimasto con noi ma avevo bisogno di parlare anche con Verstappen. Ora la situazione è chiarita e tutto può tornare alla normalità”. 

Russell sta disputando una grande stagione. Pensa che, senza Hamilton, abbia assunto un ruolo da leader? 

“Già l’anno scorso si capiva quanto fosse maturato ma ovviamente era sempre all’ombra di un campione come Hamilton. Quando Lewis se n’è andato lui ha assunto un ruolo da leader in modo molto naturale, mostrando prestazioni che vanno anche oltre le possibilità della vettura”. 

Dall’altro lato del box c’è il vostro esordiente, Kimi Antonelli. Come giudica la sua stagione fino a questo momento? 

“Kimi è un grandissimo talento: è veloce, è intelligente, ma è molto giovane. L’ho detto fin da subito: commetterà errori, lo sappiamo e non lo avremmo preso se non ne fossimo stati consapevoli. Purtroppo abbiamo un’auto poco costante e ciò rende più difficile il suo adattamento. Ma anche passare attraverso queste difficoltà fa parte del processo per diventare campione”. 

Come si protegge un giovane dai rischi di questo ambiente? 

“Penso che sia un’esperienza formativa per tutti noi. Non abbiamo mai avuto un ragazzo così giovane in squadra e in generale la F.1 non ha mai avuto un diciottenne in un top team. Stiamo cercando di lavorare tutti insieme, anche con la sua famiglia, per creare un ambiente che possa permettere a Kimi di dare il meglio di sé in pista”. 

Antonelli ha raccontato di aver avuto il supporto di Hamilton. L’ha sorpresa sapere di questa vicinanza tra i due? 

“No, penso che i campioni riconoscano gli altri campioni. E poi Lewis per noi resta molto importante, è stato un pilastro del nostro team e farà sempre parte della famiglia Mercedes, anche se ora guida per la Ferrari. La mia amicizia con Lewis è rimasta immutata. Parliamo spesso e penso che comprenda bene le sfide che Kimi deve affrontare”. 

Parlando di Hamilton: a Budapest ha detto di essere “inutile” per la Ferrari. Come commenta queste difficoltà? 

“La Ferrari è la scuderia con il più grande patrimonio al mondo e per Lewis guidare per loro è un grande onore ma anche una sfida. Lui mette il cuore in tutto ciò che fa ed è molto sincero: quando attraversa momenti difficili se ne assume la responsabilità. È una caratteristica dei grandi: se sanno di non essere stati all’altezza non danno la colpa al team ma si guardano dentro. Passato questo momento tornerà con la motivazione di sempre”. 

Cosa pensa del rinnovo del team principal Fred Vasseur? 

“Qualsiasi altra scelta sarebbe stata davvero stupida. Conosco Fred da quando avevamo poco più di vent’anni e so quanto valga come uomo di motorsport, conosco la sua visione imprenditoriale e la sua forza. Avere una persona così nel proprio team è una fortuna e bisogna ricordare quanto tempo serve, in F.1, per creare un progetto di successo”. 

Quanto è sfidante per lei trovare la motivazione giusta per continuare a guidare il team? 

“Mi guardo allo specchio e mi chiedo: sto contribuendo al successo della squadra? Se non lo facessi, sarei il primo a scegliere qualcuno per sostituirmi. Potrei diventare amministratore delegato o presidente, e sedermi su un divano chiedendo riscontro sulle prestazioni. Sarebbe più facile, ma io amo le difficoltà. Ho avuto un’infanzia e un’adolescenza difficili e la pressione è la mia zona di confort. Se non c’è pressione io mi annoio. Sono motivato dalle sfide e dalle vittorie: il resto per me viene dopo”. 

L’anno prossimo ci sarà un importante cambio di regolamento. Che idea si è fatto? 

“Dal punto di vista Mercedes sono molto felice che questo periodo delle auto a effetto suolo stia finendo. Il nuovo regolamento è sfidante perché richiederà scelte su dove impiegare l’energia a disposizione nel corso del giro. Sarà discusso e criticato, come ogni nuovo regolamento in F.1, ma con il tempo verrà accettato”. 

Tutti parlano della power-unit Mercedes come della favorita per il 2026. Ma quanto sapete del livello dei vostri rivali? 

“Sono pettegolezzi, non sappiamo niente. Mi aspetto che la Ferrari sia molto competitiva e Honda ha dimostrato quanto sia forte, mi aspetto tanto da loro con Aston Martin. Poi c’è Red Bull con i nuovi motori, c’è Audi… Tutti vogliono arrivare pronti e competitivi, e staremo a vedere chi avrà lavorato meglio”. 

Se potesse scegliere con chi lottare l’anno prossimo, chi vorrebbe contro di voi? 

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“La risposta è semplice: Ferrari. Vedere Ferrari contro Mercedes sarebbe bellissimo. Un classico. E poi Lewis e Charles contro Kimi e George, una sfida incredibile. Un pilota italiano contro un’auto italiana: lo immaginate? Non ho dubbi che questo duello ci sarà, l’anno prossimo o in futuro. Lo vivremo, e sarà fantastico”.