Il Ministero della Salute ha pubblicato il nuovo rapporto sul monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) relativo all’anno 2023. L’analisi conferma un quadro a luci e ombre: se da un lato alcune regioni raggiungono punteggi elevati in tutte le aree di assistenza, dall’altro permangono importanti disuguaglianze, soprattutto nel Mezzogiorno.
Un sistema di valutazione rinnovato
Pubblicato il monitoraggio LEA 2023
Il NSG, introdotto nel 2020 per sostituire la storica “griglia LEA”, valuta la capacità delle Regioni di garantire servizi sanitari uniformi e di qualità nelle tre macro-aree: prevenzione, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera.
Il rapporto 2023 include nuovi indicatori, tra cui quelli su eventi cardiovascolari maggiori e ricoveri pediatrici prevenibili, che mirano a fornire una fotografia più aderente alle esigenze di salute della popolazione.
Complessivamente, 13 regioni e la Provincia autonoma di Trento hanno superato la soglia di sufficienza (60 punti) in tutte le macro-aree. Tra queste spiccano Veneto, Emilia-Romagna e Toscana, con punteggi prossimi all’eccellenza (oltre 90 su 100) sia nella prevenzione sia nei servizi ospedalieri e distrettuali.
Al contrario, Valle d’Aosta, Abruzzo e Sicilia presentano criticità in due macro-aree, mentre P.A. di Bolzano, Liguria, Molise, Basilicata e Calabria restano sotto soglia in una sola area. In generale, il Sud continua a mostrare ritardi in settori chiave come screening oncologici, coperture vaccinali e assistenza territoriale.
Prevenzione e screening
La prevenzione registra segnali di miglioramento, con una buona copertura vaccinale di base in 14 regioni e risultati eccellenti per morbillo, parotite e rosolia in Lombardia, Trento, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana. Tuttavia, la copertura degli screening oncologici resta inferiore al 50% del target in quasi tutto il Paese, con picchi di criticità nelle regioni del Centro-Sud.
Lo stile di vita dei cittadini, monitorato attraverso un indicatore sintetico, peggiora leggermente rispetto al 2022, con un aumento di comportamenti a rischio (dato Italia 39,5 su 100).
Assistenza territoriale: fragilità nel Sud
L’assistenza distrettuale evidenzia grandi differenze. Gli indicatori introdotti nel 2023 mostrano che alcune regioni, tra cui Valle d’Aosta, Abruzzo, Basilicata e Calabria, registrano valori sotto soglia sia per eventi cardiovascolari maggiori post-infarto o ictus, sia per ricoveri pediatrici evitabili. Anche il consumo di antibiotici resta elevato nel Mezzogiorno, segnalando iperprescrizione e un utilizzo non ottimale delle cure di primo livello.
Emergenza-urgenza e cure psichiatriche: criticità persistenti
Il sistema di emergenza 118 migliora rispetto al 2022, ma in Valle d’Aosta, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sicilia l’intervallo di risposta supera ancora i 23 minuti. In psichiatria, Valle d’Aosta, Liguria e Calabria registrano percentuali critiche di ricoveri ripetuti, indice di cure territoriali poco efficaci.
Ospedali: miglioramenti nell’appropriatezza
La macro-area ospedaliera mostra un generale miglioramento: la maggior parte delle regioni concentra gli interventi per tumore della mammella in centri ad alto volume, un passo avanti verso cure più sicure e specializzate. Tuttavia, la Provincia di Bolzano rimane sotto gli standard nazionali.
Un Paese a due velocità
Il rapporto sottolinea un divario strutturale tra Nord e Sud: le regioni meridionali non riescono ancora a garantire la stessa qualità di assistenza del resto d’Italia, soprattutto nei servizi territoriali e di prevenzione. Questo gap si riflette in accesso diseguale a screening, tempi di soccorso e continuità delle cure.
Verso un miglioramento del sistema
Gli autori del documento evidenziano che, sebbene si registrino miglioramenti rispetto al 2022, l’Italia deve ancora lavorare per raggiungere una piena equità nell’erogazione dei LEA. Sono necessarie azioni mirate: potenziare la medicina territoriale, ridurre l’uso improprio di antibiotici, rafforzare screening e prevenzione e migliorare la risposta dell’emergenza sanitaria.
Il monitoraggio 2023 rappresenta uno strumento fondamentale per orientare le politiche sanitarie e sostenere un Servizio Sanitario Nazionale più omogeneo ed efficace.
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