Il fratello di Marco, campione del mondo, ha raccontato a Repubblica ciò che sta vivendo: “Finché posso provo a vivere al massimo, mi spaventa il pensiero di non veder crescere i miei figli”
6 agosto 2025 (modifica alle 13:41) – MILANO
Matteo Materazzi ha raccontato la sua malattia in un’intervista a La Repubblica. Il fratello di Marco, campione del mondo con l’Italia nel 2006, ha perso quasi del tutto l’uso degli arti a causa della Sla, “una malattia infame perché ogni giorno toglie qualcosa. Devo essere aiutato per andare in bagno, farmi una doccia, salire in macchina. Per mangiare mi devono imboccare, le mani le muovo ancora, ma non riesco a tirare su il braccio”.
il racconto—
Matteo si trova in Sardegna, a Porto Taverna, con la sua famiglia. Ha capito di avere qualcosa che non andava più di un anno fa: “Ricordo una partita di calciotto con gli amici, a marzo del 2024. Non correvo bene. Ho fatto gli esami, tra cui una risonanza a contrasto che aveva scongiurato sclerosi e Sla”. Due mesi dopo era a un torneo della Fondazione Vialli e Mauro: “Ero in tribuna in pantaloncini, ero caduto da poco e avevo le gambe tirate su. Claudio Marchisio mi vide e si insospettì, Massimo Mauro mi chiese se poteva mettermi in contatto col professor Sabatelli del Centro NeMo, a Roma. Mi visitò il 4 settembre, appena mi vide mi disse che avevo la Sla”.
la raccolta fondi—
La moglie Maura ha lanciato una raccolta fondi nei giorni scorsi. Diversi personaggi nel mondo del calcio hanno donato qualcosa: “La Columbia University ci ha chiesto 1,5 milioni per finanziare la produzione di un ASO (un frammento genetico artificiale per inibire la malattia), un laboratorio di San Diego un milione per cercare un farmaco che potrebbe poi essere sintetizzato e portato in Italia. Ci proviamo, non so se il tempo che ho mi bastera. Abbiamo raccolto duecentomila euro fin qui. Ringrazio Antonio Conte e la moglie Elisabetta, Simone Inzaghi e sua moglie Gaia, ma anche chi ha donato cinque euro. Mi ha scritto Zlatan Ibrahimovic, mi ha mandato una emoticon e mi ha fatto forza”.
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la moglie—
Matteo ha parlato anche del rapporto con la moglie: “È il mio faro, mi dà la forza per andare avanti, altrimenti avrei già mollato. Prima della diagnosi ero andato via di casa. Con la malattia ci siamo riavvicinati. Sarei perso senza di lei. La cosa che mi spaventa di più è non veder crescere i miei figli. Con la malattia che ho mi è vietato avere speranza. Provo a vivere al massimo, finché posso. E di notte sogno di correre”.
La Gazzetta dello Sport
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