Un nuovo e potente alleato si fa avanti per colmare il divario nella ricerca sulla salute femminile. La Fondazione Gates ha annunciato un massiccio impegno di 2,5 miliardi di dollari da investire nei prossimi cinque anni, con l’obiettivo di rivoluzionare l’assistenza sanitaria per le donne nei paesi a basso e medio reddito. Questa iniziativa arriva in un momento cruciale, dopo che recenti minacce di tagli ai finanziamenti federali da parte dell’amministrazione Trump avevano gettato un’ombra di incertezza sul futuro della ricerca in questo ambito.
La decisione di concentrare le risorse sulla salute delle donne non è casuale. Durante un recente evento stampa, Bill Gates ha evidenziato una preoccupante discrepanza: mentre la mortalità infantile è diminuita drasticamente negli ultimi vent’anni, quella materna ha registrato un calo molto più lento. Questa disparità ha spinto la fondazione a indagare a fondo le cause e a cercare soluzioni innovative. L’impegno non solo finanzia la ricerca, ma mira anche a stimolare un effetto a catena, incoraggiando altri governi e partner filantropici a unirsi alla causa. Come ha sottolineato Anita Zaidi, responsabile per l’uguaglianza di genere della fondazione, gli investimenti privati, seppur vitali, non possono sostituire la leadership storica che il governo degli Stati Uniti ha sempre avuto nella salute globale.
L’innovazione tecnologica, in particolare l’intelligenza artificiale (IA), è vista come la chiave per superare le lacune del passato. Tra le iniziative più promettenti, la fondazione sta finanziando lo sviluppo di ecografi portatili che, collegati a uno smartphone, permettono a operatori sanitari non specializzati di identificare rischi per la madre e il nascituro. Questa tecnologia potrebbe eliminare la necessità di un radiologo o di un ostetrico sul posto, rendendo l’assistenza diagnostica accessibile anche nelle aree più remote. La dottoressa Zaidi si è mostrata entusiasta, spiegando che l’IA può superare la negligenza che ha storicamente caratterizzato la ricerca in questo campo.
Un’altra innovazione supportata dalla fondazione è un sistema di monitoraggio fetale basato sull’IA, pensato per aiutare gli operatori sanitari a prendere decisioni più accurate sul momento del parto. Questo strumento non solo migliorerà la sicurezza per madre e bambino, ma potrebbe anche contribuire a ridurre il numero di cesarei non necessari, un problema diffuso a livello globale. Entrambe le tecnologie, si stima, potrebbero essere disponibili entro i prossimi due o tre anni.
Questo ambizioso investimento si inserisce in un quadro più ampio. La Fondazione Gates, che ha già speso oltre 100 miliardi di dollari in attività filantropiche, ha annunciato il suo piano di raddoppiare le donazioni nei prossimi vent’anni per poi chiudere nel 2045. Con l’obiettivo di superare i 200 miliardi di dollari spesi entro quella data, l’impegno per la salute femminile rappresenta un passo fondamentale in questa visione.