di
Manuela Pelati

Il presidente della Repubblica nell’80esimo anniversario: «Le esplosioni atomiche disintegrarono interi quartieri delle due città, spargendo morte e devastazione in proporzioni mai conosciute prima di allora»

«Oggi, in uno scenario segnato da guerre, crescenti tensioni e contrapposizioni, occorre ribadire con forza che l’uso o anche la sola concreta minaccia di introdurre nei conflitti armamenti nucleari appare crimine contro l’umanità». Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in occasione dell’80esimo anniversario del bombardamento di Hiroshima avvenuto il 6 agosto 1945, ha inviato un messaggio di pace.

«L’ottantesimo anniversario del tragico bombardamento atomico di Hiroshima, cui seguì tre giorni dopo quello su Nagasaki, segnò l’esperienza di un evento apocalittico – ha detto il presidente – . Le esplosioni atomiche disintegrarono nel bagliore di un solo istante interi quartieri delle due città, spargendo morte e devastazione in proporzioni mai conosciute prima di allora. Ne pagarono il tributo sanguinoso decine di migliaia di vittime, perlopiù civili innocenti. Quei tragici avvenimenti, le molteplici sofferenze patite negli anni successivi dai sopravvissuti, rimangono per l’umanità monito che non può essere dimenticato. L’annientamento dell’umanità la prospettiva che l’uso del nucleare ha posto dinanzi a tutti noi». 



















































Costruire la pace

Mattarella ricorda che «i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki non sono solo episodi bellici tra i più dolorosi del secolo scorso, né rappresentano soltanto una ferita ancora aperta per il popolo giapponese. Le due città sono moniti eterni di una memoria universale che testimonia dove può portare la furia distruggitrice dell’uomo e, al contempo, esempio di resilienza, di ciò che è possibile costruire con la pace». 

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Legalità contro la mafia

Il presidente ricorda anche un altro anniversario: ««Il 6 agosto richiama alla memoria l’attentato di mafia in cui, quarantacinque anni fa, perse la vita il
Procuratore Gaetano Costa .
Magistrato di alta preparazione professionale, di riconosciuta indipendenza e di grande equilibrio, Costa ha condotto delicate ed efficaci indagini sulle organizzazioni criminali operanti nel territorio siciliano, cogliendo, con lungimiranza, la complessità del fenomeno mafioso e la sua penetrazione nei pubblici poteri e nei sistemi socio-economici». Mattarella aggiunge: «Fare memoria del suo esempio significa rinnovare la ferma adesione ai principi di giustizia e di legalità, condizione essenziale di ogni comunità autenticamente libera e democratica. In un anniversario che interpella le coscienze di quanti hanno a cuore la difesa della nostra convivenza civile, desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e vicinanza della Repubblica ai suoi familiari, a
coloro che lo hanno stimato e a quanti, in questi lunghi anni, ricordandone il rigore e il coraggio, hanno continuato la sua opera a favore della giustizia».


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6 agosto 2025 ( modifica il 6 agosto 2025 | 13:38)