di
Redazione Roma
L’audio, sottolinea il Garante, è stato «diffuso senza consenso» e «proviene da una conversazione privata via chat tra l’attore e un soggetto terzo»
Il Garante per la protezione dei dati personali ha aperto un’istruttoria in seguito alla diffusione dell’audio e di estratti della conversazione privata,
di Raoul Bova al fine di accertare eventuali violazioni della normativa privacy e delle regole deontologiche dei giornalisti.
L’audio – sottolinea il Garante -, «diffuso senza consenso, proviene da una conversazione privata via chat tra l’attore e un soggetto terzo. Il contenuto è stato successivamente rilanciato sui social, spesso accompagnato da post, video e vignette dal tono ironico o denigratorio, ottenendo un’ampia risonanza mediatica».
Avvertimento per gli utilizzatori
L’Autorità – intervenuta a seguito del reclamo dell’attore – ha inoltre emesso un avvertimento nei confronti di tutti i potenziali utilizzatori dell’audio o di contenuti estratti dalla conversazione privata dell’attore, ribadendo che la loro ulteriore diffusione potrà comportare l’adozione di ogni provvedimento ritenuto opportuno, anche di carattere sanzionatorio.
Sulla diffusione dei messaggi tra l’attore e Martina Ceretti, l’avvocata Annamaria Bernardini de Pace – ex suocera di Bova che ora lo difende – si era infatti mossa anche con il Garante per la protezione dei dati personali.
Oltre al filone principale d’inchiesta per tentata estorsione, i legali di Bova avevano chiesto la rimozione dei contenuti, chat e audio, pubblicati da Fabrizio Corona sui suoi canali web e social, ipotizzando la diffamazione e l’illecita diffusione di dati personali. Contro Corona, è stata presentata anche una ulteriore denuncia per stalking.
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6 agosto 2025 ( modifica il 6 agosto 2025 | 16:47)
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