Antonio Tiberi non è caduto durante la terza tappa del Giro di Polonia. Si è inizialmente pensato che il ciclista italiano fosse rimasto coinvolto nel maxi incidente avvenuto a 22 chilometri dal traguardo: il gruppo principale stava percorrendo un tratto in discesa, alcuni uomini hanno commesso un errore e sono finiti in un piccolo fossato, con degli alberi sovrastanti. Le immagini non erano nitidissime, si è visto un uomo della Bahrain-Victorious accasciato a un albero e la figura corporea poteva sembrare simile a quella del laziale.

Si è generato un equivoco. I telecronisti di Eurosport hanno parlato della caduta di Antonio Tiberi e della speranza che non si fosse fatto nulla di grave. A terra erano finiti anche il francese Paul Lapeira (vincitore della frazione di ieri e leader della classifica generale) e il polacco Rafal Majka. Quando mancavano quindici chilometri all’arrivo, gli organizzatori hanno fermato i tre attaccanti (l’australiano Kelland O’Brien, Diego Ulissi e Lorenzo Milesi) e hanno neutralizzato la corsa.

Il resto del gruppo è sopraggiunto ed era presente anche Antonio Tiberi, perfettamente integro, pimpante in volto e con i pantaloncini senza lacerazioni: è apparso evidente che non fosse caduto. Andando a rivedere le immagini al rallentatore, riproposte durante i quindici minuti in cui la corsa è rimasta ferma per mancanza di ambulanze, si è visto che l’uomo della Bahrain-Victorious non fosse il laziale, che è in gara con il dorsale numero 35.

Nel fossato, con la testa molto vicina a un tronco d’albero e visibilmente dolorante, c’era il numero 33, ovvero l’australiano Jack Haig, proprio accanto alla maglia gialla Lapeira. Antonio Tiberi è ripartito regolarmente al traguardo di Walbrzych, chiudendo al 23mo posto. Al momento occupa il quarto posto in classifica generale.

CADUTA GIRO DI POLONIA