18.04 – mercoledì 6 agosto 2025

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Condizioni igienico-sanitarie e strutturali gravemente degradate presso la Residenza Fersina di Trento – Quali interventi immediati intende adottare la Provincia?

Premesso che:

la Residenza Fersina di Trento ospita attualmente circa 274 richiedenti protezione internazionale, persone in situazione di estrema vulnerabilità, che secondo le normative nazionali ed europee dovrebbero essere accolte in condizioni dignitose, sicure e salubri;

a fine anno è prevista la chiusura della struttura, segnando la fine di un modello di accoglienza accentrata che si è rivelato fallimentare sotto diversi profili:

per l’elevato numero di persone conviventi sotto lo stesso tetto, con conseguente tensione sociale e rischio per la sicurezza;

per la scarsità di risorse dedicate, in particolare nei confronti dei soggetti più fragili e vulnerabili;

per l’isolamento e l’emarginazione di fatto cui queste persone sono state condannate, negando ogni reale percorso di integrazione;

Gli attuali ospiti della struttura, sono in maggioranza giovani uomini provenienti da Marocco e Pakistan, con un’età media compresa tra i 18 e i 34 anni;

da numerose segnalazioni e notizie giornalistiche pubblicate recentemente emerge una situazione di gravissimo degrado igienico-sanitario all’interno della struttura, documentata da immagini e testimonianze dirette degli ospiti;

le criticità segnalate includono: muffa, bidoni dei rifiuti stracolmi, corridoi e scale invasi da immondizia, bagni intasati e inagibili, odori insopportabili, pavimenti sporchi e bagnati, presenza di insetti e scorpioni all’interno degli ambienti abitati;

tale situazione non solo rappresenta un pericolo concreto per la salute pubblica, ma configura anche una violazione dei diritti fondamentali delle persone ospitate;

solo dopo giorni di proteste da parte degli ospiti e l’interessamento della stampa, sono stati effettuati interventi minimi di pulizia nelle aree comuni, sintomo di una gestione palesemente reattiva e non preventiva;

il contratto con la cooperativa Kaleidoscopio, precedente gestore della struttura, è scaduto a fine giugno, e la gestione è ora affidata alla cooperativa Leone Rosso: il subentro non può giustificare il completo abbandono e la mancanza di interventi tempestivi;

 

tutto ciò premesso,

si interroga il Presidente della Provincia e l’Assessore competente per sapere:

se sia a conoscenza della gravissima situazione igienico-sanitaria presso la Residenza Fersina e da quanto tempo;

quali controlli siano stati effettuati nelle ultime settimane da parte dei servizi competenti della Provincia (o degli enti delegati) all’interno della struttura;
se siano state elevate contestazioni o sanzioni nei confronti dei gestori (precedenti o attuali) in merito al mancato rispetto dei requisiti igienico-sanitari previsti dai capitolati d’appalto;

quali azioni immediate intenda intraprendere la Provincia per ripristinare condizioni minime di vivibilità all’interno della struttura, a tutela della salute degli ospiti e degli operatori;

se sia prevista una verifica straordinaria sullo stato degli impianti e della sicurezza all’interno della residenza, alla luce dei precedenti episodi (incluso l’incendio di aprile);

quali azioni strutturali si intenda mettere in campo per garantire che episodi di tale degrado non si ripetano;
in vista della chiusura della Residenza Fersina entro fine anno, quali misure concrete e alternative abitative stia predisponendo la Provincia per

assicurare una distribuzione più diffusa, sostenibile e dignitosa dell’accoglienza, evitando nuovi fenomeni di ghettizzazione;

quali siano le garanzie contrattuali richieste alla nuova cooperativa Leone Rosso in termini di standard igienici, manutenzione ordinaria e straordinaria, assistenza sanitaria e supporto psicosociale agli ospiti.

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Lucia Coppola – Alleanza Verdi e Sinistra