Cosa succede quando un racconto tocca corde così profonde da diventare insostenibile… ma impossibile da smettere di guardare? Ce lo dice Crunchyroll, grazie a un piccolo alieno rosa che arriva sulla Terra e, nel giro di sei episodi, ci trascina nell’abisso più nero dell’animo umano.
Takopi’s Original Sin, pubblicato da Crunchyroll, è diventato l’anime più votato della piattaforma e ha appena infranto un record mai raggiunto da nessun altro titolo animato.
Un record mai visto su IMDb
Mentre tutte le attenzioni erano su One Piece e Gachiakuta, la nuova stella shonen, in sordina un’altra serie stava per fare la storia. Takopi’s Original Sin, adattamento del manga di Taizan 5, ha registrato un risultato mostruoso: tutti e sei gli episodi hanno superato il punteggio di 9 su IMDb. Nessun altro anime, finora, ci era riuscito.
Parliamo di una mini-serie psicologica con una struttura compatta e letale. La penultima puntata ha toccato quota 9.7, mentre la più “bassa” si ferma a 9.3, ma ogni episodio è stato valutato da oltre 5000 utenti. Un’impresa da brividi, resa possibile non solo dalla scrittura di altissimo livello, ma anche dalla forma breve, che concentra emozione, tensione e trauma come un pugno allo stomaco che non lascia respiro.
L’orrore non è nei mostri: è nei bambini
Ebbene sì, non ci sono demoni, yokai o maledizioni. Qui l’oscurità prende forma attraverso la vita di bambini delle elementari. Il primo episodio si apre con il suicidio di una bambina, Shizuka. Il secondo, con la morte accidentale della piccola Marina per mano di Takopi, l’alieno arrivato sulla Terra per portare sorrisi. Il contrasto tra l’estetica tenera e l’intreccio doloroso è una coltellata emotiva, capace di disorientare anche lo spettatore più navigato.
Ma non si tratta di una narrazione da shock gratuito: ogni colpo basso serve a mettere il pubblico davanti a dilemmi morali, abusi sistemici e mancanza di empatia. Takopi, incapace di comprendere le emozioni umane, diventa lo specchio alieno di un’umanità sempre più spietata.
L’episodio che fa crollare tutto
Il quinto episodio, in particolare, è un vortice che risucchia ogni speranza. Senza scendere nei dettagli per non rovinare nulla, è qui che la serie cambia pelle: da racconto straziante si trasforma in una riflessione glaciale sul significato di giustizia, vendetta e redenzione. È in quel momento che l’anime smette di essere solo “oscuro” e diventa perturbante, necessario, impossibile da ignorare.
In sostanza
Takopi’s Original Sin ha dimostrato che non serve un anime da 50 episodi per colpire al cuore. Bastano sei, scritti con lucidità e senza sconti. Il suo successo su IMDb è il risultato di una costruzione narrativa impeccabile e del coraggio di affrontare temi che molti evitano. È una visione dura, certo. Ma è anche un piccolo capolavoro che vi rimarrà addosso.
Lo avete già visto? O siete tra quelli che lo avevano evitato per timore? Scriveteci la vostra, perché stavolta il vero “mostro” non è quello con le zanne… è quello con lo zaino sulle spalle.
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