di
Federico Conte

Il sindaco, su indicazione della sua maggioranza di centrosinistra, annuncia la volontà di non firmare l’intesa il prossimo 12 agosto. E rilancia una controproposta per la decarbonizzazione, l’occupazione e la salute

Ennesimo colpo di scena a Taranto sul futuro dell’ex Ilva. Il sindaco Pietro Bitetti si schiera apertamente contro l’accordo di programma proposto dal Governo per il futuro del siderurgico. Dopo aver ricevuto l’indicazione unanime dai partiti della sua maggioranza di centrosinistra, il primo cittadino ha annunciato la sua contrarietà alla firma dell’intesa, attesa per il prossimo 12 agosto, giudicata «lacunosa e priva di garanzie concrete per la città». 

La proposta del sindaco: «Legge speciale per Taranto» 

La proposta rilanciata da Bitetti e della sue forze politiche si base su piano completamente da riscrivere, che preveda entro i prossimi cinque anni la totale decarbonizzazione dell’impianto, la tutela della salute pubblica, la salvaguardia dell’ambiente e dell’occupazione, oltre a misure concrete per la diversificazione economica attraverso il rilancio della formazione e della sanità locale.
Nel pacchetto Bitetti chiede inoltre all’esecutivo Meloni un decreto-legge speciale per Taranto, con risorse dedicate alla riconversione industriale e strumenti straordinari per la rigenerazione urbana e ambientale, ««in grado di attrarre investimenti e dare finalmente una svolta concreta al futuro della città».



















































Le dimissioni del sindaco, poi ritirate 

Già nei giorni scorsi il caso ex Ilva aveva scosso profondamente la politica locale con le dimissione annunciate da Bitetti dopo le proteste, lo scorso 28 luglio, davanti al Comune degli ambientalisti. Dimissioni dalla carica di sindaco poi ritirate tre giorni dopo con la sua partecipazione al vertice ministeriale a Roma


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6 agosto 2025