Nessuna disorganizzazione, ma una serie di contingenze legate non solo all’evento, e la volontà di mettere sempre la sicurezza di tutti al primo posto anche contro gli interessi degli stessi organizzatori e degli sponsor. Così Riccardo Tagliabue, che si è occupato dell’organizzazione dei campionati italiani di downhill disputati a Madesimo lo scorso weekend, risponde alle accuse secondo cui l’interruzione della gara quando ancora mancava la discesa degli atleti Elite e Juniores maschili sia stata determinata dalla mancanza di ambulanze.
La ricostruzione
“Voglio innanziatutto sottolineare che noi, come deve accadere in tutti gli eventi sportivi – ha esordito Tagliabue – abbiamo messo al primo posto la sicurezza di tutti, anche contro i nostri interessi e quelli degli sponsor. Basti pensare che, con l’interruzione della gara abbiamo perso la visibilità che ci avrebbe dato il passaggio televisivo domenica sera sul canale tematico di Sky Bikechannel”.
La decisione di interrompere la gara è stata presa nonostante le ambulanze e il personale medico, contrariamente a quanto riportatato da alcuni presenti, fossero regolarmente in loco: “Per la manifestazione – ha spiegato Tagliabue – avevamo a disposizione due ambulanze, due medici di gara e di squadre di soccorso, una del Soccorso Alpino e una della Guardia di Finanza, oltre a un’ambulatorio per il controllo antidoping, ma che poteva essere usato anche per primi accertamenti su eventuali infortunati. Domenica abbiamo avuto un primo infortunio e quando l’ambulanza è partita in direzione di Sondalo abbiamo chiesto il rendez-vouz cioè l’invio di un’altra ambulanza come si fa normalmente in questi casi. Il 118, però, viste le numerose emergenze e interventi in corso sul territorio non è stato in grado di inviarci il mezzo richiesto”.
La situazione si è ulteriormente complicata quando, in pista, si è verificato un secondo infortunio: “Nell’attesa del rientro della prima ambulanza si è verificato un altro infortunio che ha coinvolto un atleta minorenne. Quest’ultimo è stato trasportato non a Sondalo, ma nel reparto di pediatria a Sondrio, distante oltre un’ora dal campo gara”.
Effettivamente, dunque, c’è stato un momento in cui nessuna ambulanza era presente (“Ma rimanevano comunque – ha voluto sottolineare con forza sempre Tagliabue – i due medici e le due squadre di soccorso, tra l’altro con un mezzo fuoristrada della Guardia di Finanza, però non adatto per eventuali trasporti a lungo raggio”).
La sospensione
“Mettendo al primo posto la sicurezza – ha così continuato Riccardo Tagliabue – abbiamo sospeso la gara fino al rientro delle ambulanze. Mancavano ancora 30 discese circa della categoria Juniores ed Elite maschile, ma, i rider non erano più sereni per affrontare la discesa e per questo, di concerto con il Collegio di giuria abbiamo deciso di annullare proprio le discese mancanti. Una decisione difficilissima, presa anche contro i nostri interessi, ma che è stata presa per salvaguardare la sicurezza di tutti e mettendo proprio la sicurezza al primo posto”.
Regolamento rispettato
Infine, Riccardo Tagliabue ha voluto spegnere le polemiche relative anche a un presunto mancato rispetto del regolamento: “Anche il regolamento – ha concluso l’organizzatore del campionato italiano di downhill – è stato rispettato, visto che prevede, in casi come questo, che per la classifica si tenga conto della prova del sabato e così è stato fatto”.