di
Laura Martellini

Claudio Pica (Fiepet Lazio) chiede la rettifica alla tv britannica: «La ricetta originale della cacio e pepe esclude la presenza di parmigiano e burro. Gli ingredienti non sono quattro bensì tre! Pasta, pepe e pecorino»

Vanno bene minime varianti, bene (con qualche mugugno, e giocoforza), la versione per i vegani, ma quando è troppo, è troppo. «Apprendiamo con grande stupore che sul sito della Bbc, nella sezione Good Food dedicata alla cucina, è stata pubblicata in bella vista la ricetta della ‘cacio e pepe’, iconico piatto della tradizione romana e laziale e tra i fiori all’occhiello della nostra cucina italiana, tanto da essere replicato anche fuori dai confini nazionali», scandiscono i ristoratori romani. Fin qui tutto (quasi) normale. Ma il rospo ingoiato è troppo grosso, e allora salta fuori con baldanza, dalla bocca del responsabile della Federazione degli esercenti Claudio Pica (Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio): «Rimaniamo noi tutti basiti! – sbotta -. Leggo nella ricetta diffusa dalla Bbc le seguenti indicazioni, “preparate una semplice cacio e pepe per un pranzo veloce. Con quattro semplici ingredienti – spaghetti, pepe, parmigiano e burro – otterrete un classico che non può mancare nella dispensa”. Mi domando come sia possibile sbagliare così pesantemente».  

Contestato anche il video che accopagna la ricetta 

Fatta in quel modo, la cacio e pepe dalle dispense d’Oltremanica può benissimo mancare, è l’obiezione: «Spiace smentire lo storico e autorevole media britannico – prosegue Pica – ma la ricetta originale e originaria della cacio e pepe esclude la presenza di parmigiano e burro! Gli ingredienti non sono quattro bensì tre: pasta, pepe e pecorino. Poi ci sono le interpretazioni personali degli chef che spesso si dilettano con evoluzioni, ma questa prospettiva è da addetti ai lavori e non entriamo nel merito. Ci soffermiamo invece sul fatto che la Bbc proponga agli utenti la ricetta come fosse quella originaria, e non una delle possibili varianti del piatto, e che addirittura suggerisca di realizzarla con tanto di video che illustra i vari passaggi e la composizione del risultato finale!».



















































I veri ingredienti e la rabbia per l’errore 

La storia non finisce qui: «Al fine di salvaguardare un piatto popolare e iconico come la cacio e pepe, che con grande piacere vogliamo condividere per la sua bontà e storicità con il mondo, abbiamo chiesto al sito della Bbc, mettendo a conoscenza anche l’ambasciata del Regno Unito a Roma, di fare una rettifica». A spiegare come si realizza una cacio e pepe a regola d’arte (i britannici si adeguino e basta scivoloni) interviene Riccardo Aquilani, chef di «Pancrazio», storico ristorante di piazza del Biscione a Roma: «La  nostra cacio e pepe – dice interpellato sull’argomento – rispetta la tradizione, come è giusto che sia. Il piatto da noi realizzato reinterpreta in modo originario la ricetta romanesca a partire dalla scelta degli ingredienti: pecorino romano Dop del Lazio buccia nera grattugiato a mano, pepe nero macinato espresso per mantenere intatti aromi e profumi, e come pasta un tonnarello artigianale cotto al dente. La mantecatura, fatta al momento, conferisce sapore e genuinità».

L’appello a Comune, Regione e ministero dell’Agricoltura

In attesa che si corra ai ripari, viene rivolto l’invito alle istituzioni locali a vigilare sull’esecuzione del primo piatto, come si fa con i monumenti e altre eccellenze di cui Roma va fiera nel mondo:  «Sarebbe virtuoso – si suggerisce – immaginare un percorso educativo condotto insieme con Roma Capitale, Regione Lazio e  ministero dell’Agricoltura, dedicato agli istituti alberghieri e alle maestranze e che sia in grado di salvaguardare il nostro territorio». La leva sono materie prime di qualità e chef bravi e preparati: soprattutto a rispettare la tradizione. 


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6 agosto 2025 ( modifica il 6 agosto 2025 | 14:40)