Mosca – C’è un pessimo, preoccupante clima che riporta l’orologio della storia alla crisi dei missili di Cuba nel 1962 quando esplose una grave tensione politica e diplomatica tra Stati Uniti d’America e Unione Sovietica. Quest’ultima dispiegò missili balistici in territorio cubano e il mondo tremò. L’episodio, avvenuto durante la presidenza Kennedy, fu uno dei momenti più critici della Guerra fredda e avvicinò pericolosamente l’umanità ad un conflitto nucleare che per fortuna non ci fu.

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In questi giorni il Cremlino ha avvertito l’Occidente che tornerà a schierare missili a corto e medio raggio, niente più limiti quindi sulla posizione degli armamenti di questo genere puntati verso l’Europa. Mosca non si ritiene più vincolata al trattato di moratoria firmato nel 1987 con gli Stati Uniti. Sembra la risposta all’avvicinamento di due sottomarini nucleari voluto da Trump ma anche al possibile dispiegamento di fatto di missili terrestri a medio e corto raggio di fabbricazione statunitense in Europa e nella regione Asia-Pacifico.

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Putin minaccia di allestire piattaforme di lancio di razzi Oreshnik, che in italiano significa nocciolo, in Bielorussia. Si tratta di missili ipersonici a medio raggio, capaci di raggiungere una velocità di 3,6 chilometri al secondo, in grado secondo gli esperti di centrare i bersagli europei, comprese tutte le capitali, senza il rischio di essere intercettati e quindi neutralizzati dagli attuali sistemi antimissile.

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Le strutture necessarie al lancio sono in via di allestimento in Bielorussia ed entro la fine dell’anno dovrebbero essere pronte. In realtà i russi hanno già razzi utilizzabili: prima serie di questi nuovi vettori è stata prodotta da un paio di anni a questa parte nelle aziende belliche.

Putin ordina la produzione in serie di missili Oreshnik

Putin ordina la produzione in serie di missili Oreshnik

La Russia inoltre ha già utilizzato questa micidiale arma per la prima volta nel novembre 2024, durante la guerra in Ucraina, contro un sito elettromeccanico e militare di Dnipro. “È già in servizio con le truppe”, ha dichiarato il capo del Cremlino a Valaam, nella Russia nordoccidentale, parlando alla televisione pubblica.

Mosca, i missili Oreshnik possono raggiungere tutta Europa

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Gli Oreshnik sono missili dotati di una velocità fuori dal comune, 12 mila chilometri l’ora, anche per questo difficili da colpire con lo scudo terra – aria. L’Oreshnik, spiegano gli esperti, è un missile balistico a medio raggio (Irbm) derivato dal modello intercontinentale RS-25 Rubezh (Icbm). Se questo missile fosse equipaggiato con testate nucleari indipendenti, ognuna di esse potrebbe avere una capacità di 0,3 megatoni, ovvero 300 chilotoni. Si aprirebbero ad ombrello nell’ultima fase prima della caduta verso il target.

Il missile russo ipersonico Oreshnik

Il missile russo ipersonico Oreshnik

La bomba che ha colpito Hiroshima era pari a 16 chilotoni, quindi potrebbero devastare città intere e una vasta area intorno. E sarebbe una catastrofe. Si tratta di un’arma capace in pratica di colpire ogni punto dell’Europa, da Berlino, Londra, Roma, Madrid oppure le capitali dei Paesi nordici, poiché hanno un’autonomia che varia da 310 a 3.400 miglia, pari a circa 5.500 chilometri. Pazzesco.

La città ucraina di Dnipro colpita dalle testate del missile Oreshnik

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Posseggono, inoltre, una capacità di trasporto pari a sei testate nucleari o convenzionali equipaggiate con sei sotto munizioni. Tanto per fare un esempio l’Oreshnik potrebbe colpire il quartier generale della Nato a Bruxelles in soli 17 minuti. Ovviamente anche gli Stati Uniti, ma non l’Europa, posseggono armi di uguale potenza. Il mondo se scoppiasse la terza guerra mondiale con queste armi sparse per il pianeta sarebbe in grado di distruggere se stesso, indipendentemente da chi facesse la prima mossa.