L’attore e regista napoletano Leopoldo Mastelloni, 80 anni compiuti a luglio, è stato colpito da un ictus ed è ricoverato al Fatebenefratelli di Roma in prognosi riservata. Lo si apprende dall’entourage dell’artista.
Protagonista a teatro ma anche in tv – negli annali la sua bestemmia durante il programma Blitz, nel 1984, che lo stroncò – Mastelloni si era sfogato lo scorso anno con l’ANSA, in occasione dei 79 anni: “Temo la depressione, faccio brutti pensieri”. Parole che avevano colpito l’allora ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che aveva promesso di informarsi sui possibili benefici della legge Bacchelli, richiesti da un artista che da troppo tempo non lavora e vive con una pensione bassissima. “Non ne ho saputo più nulla”, ha detto poi Mastelloni in una recente intervista per gli 80 anni, compiuti il 12 luglio. E ha annunciato l’uscita, per settembre, di un libro di memoria di un “bullizzato culturale”, parole sue: il titolo, ‘Così fan tutti’, edito da Albatros-Il Filo. “Non lo volevo banale, ma con tante foto. Ci sono dentro anche chiacchierate con Gassman, Vitti, Schygulla, vis-a-vis inediti, chicche sui miei avi: uno era un giudice napoleonico. Non ho più nessuno del mio mondo, quello di Rosi, Ghirelli, Mastroianni, Squitieri. Con loro c’è stato uno scambio costante, che mi ha reso unico. In 80 anni nessuno può rimproverarmi di essermi venduto, infatti non ho una lira. Ora valgono i followers, né la bravura né la bellezza”, ha detto.
Nato a Napoli da una famiglia di giuristi nel 1945, Leopoldo Mastelloni ha debuttato in scena a vent’anni, al Teatro Esse, recitando in opere di Antonin Artaud, Jean Genet, Hugo von Hofmannsthal con la regia di Gennaro Vitiello. Nel corso della sua carriera, ha fatto epoca con il suo travestitismo, rivelando anche la sua omosessualità. In tv ha partecipato al varietà cult di Antonello Falqui, Bambole non c’è una lira, e più tardi a Studio ’80, senza dimenticare il teatro, spesso diretto da Giuseppe Patroni Griffi. Al cinema è apparso nel film Inferno di Dario Argento, recitando poi in commedie come Culo e camicia di Pasquale Festa Campanile e Per favore, occupati di Amelia di Flavio Mogherini. Dopo diversi anni di esilio dal piccolo schermo legato all’episodio della bestemmia, nel 1988 è tornato in tv grazie a Loretta Goggi, in Via Teulada 66. Ha inciso diversi brani e ha continuato a coltivare il suo amore per il teatro, spaziando fra testi di Eduardo De Filippo, Carlo Goldoni, Giuseppe Patroni Griffi, Luigi Pirandello, Raffaele Viviani. Nel 2006 ha partecipato al reality show La fattoria.
Negli ultimi anni ancora cinema: è stato Bonifacio VIII in Dante di Puoi Avati e ha recitato in Galla girare con Giampaolo Morelli. “Ma quello che mi manca di più – ha detto – è il teatro. Parti da vecchio ce ne sono, potrei essere per esempio un Re Lear, ma anche qualche ‘madre'”.
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