In Trentino sono in calo quasi tutte le vaccinazioni per le malattie infettive. Infatti, secondo i dati rilevati dall’Azienda sanitaria la copertura vaccinale media dei vaccini obbligatori al 31 dicembre 2024 è scesa al 95,4% rispetto al 96% rilevato nel 2023. Numeri che mettono in evidenza come la copertura vaccinale, appunto, sia poco sopra la soglia di sicurezza per garantire «l’immunità di gregge». In particolare, ci sono stati 120 genitori che si sono rifiutati di vaccinare il proprio figlio contro il morbillo. Anche se il calo maggiore c’è stato nel vaccino contro il «rotavirus» — infezioni all’intestino— raggiungendo il 65,6%. Nel complesso, però, i dati sulla copertura vaccinale non sono preoccupanti. È quanto emerge dal rapporto «Le vaccinazioni in Trentino- anno 2024- Monitoraggio delle coperture vaccinali» curato dal Dipartimento di prevenzione unità operativa di igiene e sanità pubblica Apss Trento.

 

Il sistema tiene

Nel corso del 2024, dunque, le coperture vaccinali si sono mantenute stabili nei bambini e negli adolescenti confermando la tenuta del sistema vaccinale. Importante il ruolo di operatori, medici e infermieri che hanno giocato un ruolo determinante nel promuovere l’adesione alle campagne vaccinali, grazie alla competenza comunicativa e alla capacità di instaurare un rapporto di fiducia con le famiglie. Nello specifico per i ragazzini nati nel 2022, 2021 e 2020 rispettivamente a 24 mesi, a 36 mesi e a 48 mesi è stata raggiunta e superata la soglia del 95% per le vaccinazioni obbligatorie. Questo traguardo, in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, va a limitare la diffusione di malattie contagiose, garantisce la protezione e assicura l’immunità delle persone.

 

Il morbillo

Dal rapporto dell’Azienda sanitaria emerge che nel 2024 c’è stato un calo di adesione al vaccino del morbillo, parotite, rosolia e varicella nei nati nel 2022. Infatti, la copertura vaccinale si attesta al 95,7% (-0,4% rispetto al 2023) e per la varicella al 95,1% (-0,4% rispetto al 2023). I numeri rimangono comunque al di sopra della soglia raccomandata del 95%. Tra i motivi di mancata vaccinazione, in particolare, il rifiuto da parte dei genitori.

 

I territori

In città ci sono meno vaccinati rispetto ad altre zone della provincia. Esempio significativo è il vaccino contro il «Meningococco B3» dove la soglia è sotto l’ 80%. Gli ambiti di Piana Rotaliana e Paganella, val di Fassa, Alta e Bassa Valsugana, Giudicarie Rendena presentano coperture vaccinali mediamente più elevate. In generale però i tassi di copertura vaccinale hanno mostrato un discreto miglioramento. La quarta dose di «Polio» ha raggiunto il 91,9% (+0,2% rispetto al 2023), la seconda dose di morbillo si attesta al 91,7% (+0,3%) avvicinandosi all’obiettivo del 95% fissato dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale. Particolarmente rilevante è la copertura vaccinale per una dose di «Morbillo» nei bambini di questa età che ha raggiunto il 96,5% registrando una crescita dell’ 1,1% rispetto alla rilevazione effettuata a ventiquattro mesi che è stata del 95,7% (-0,4% rispetto all’anno 2023).