“Mi hanno detto che stavano facendo una riunione tra amici, suonavano, bevevano qualcosa, mangiavano, ci sono stati un po’ di schiamazzi ed è stata chiamata la polizia. E poco dopo la polizia è arrivata”, ha racconta al Tgr Giuseppe Noschese, il padre di Michele, che è stato avvertito dagli amici di Michele della sua morte e si è recato ad Ibiza, dove è arrivato la sera di sabato. Da quel momento in poi le due versioni sull’accaduto divergono. La Guardia Civil di Palma de Mallorca, interpellata dall’Ansa, ha dichiarato: Noschese “era sotto effetto di sostanze stupefacenti” e “in preda ad allucinazioni” quando sabato mattina, dalla sua abitazione, avrebbe minacciato “un vicino in avanzata età con un coltello”. Secondo la Guardia Civil, “gli agenti hanno tentato di contenere l’aggressore e cercato di immobilizzarlo” ed è in questa fase che “Noschese ha cominciato ad avere le convulsioni“. Gli agenti a quel punto hanno tentato di rianimarlo con manovre “cardiopolmonari” fino all’arrivo dei servizi sanitari, “ma senza esito”. La morte del dj sarebbe quindi avvenuta sul posto per arresto cardiaco.