La Ferrari ancora si lecca le ferite per il quarto posto di Charles Leclerc nel GP d’Ungheria iniziato dalla pole position, ma la squadra del Cavallino sta dedicando molte energie e grande attenzione all’analisi delle gomme Pirelli 2026.
Non è casuale il fatto che a Maranello abbiano deciso di trasformare in mule car una SF-25, mentre in precedenza la Scuderia aveva messo a disposizione del fornitore unico una SF-24, vale a dire la monoposto che aveva corso lo scorso anno.
Ferrari SF-25 mule car nel test di Fiorano del 20 giugno con l’ala anteriore scarica e senza attuatore
L’adeguamento, visto per la prima volta nei test a Fiorano del 19 e 20 giugno con gli pneumatici da bagnato 2026 provati da Guanyu Zhou e Charles Leclerc, aveva fatto pensare alla possibilità di valutare quale fosse il comportamento della rossa con lo schema della sospensione pull rod, in luogo della versione push rod, magari pensando alle possibili sinergie con la vettura agile del prossimo anno.
Poi la FIA ha autorizzato le squadre con una specifica direttiva tecnica a montare un attuatore per sperimentare l’ala attiva anteriore, in modo da offrire alla Pirelli la possibilità di vedere come cambia il comportamento delle gomme con l’uso dei due flap aperti che si chiudono in curva.
La Ferrari ha studiato il problema, spostando quello che era il regolatore d’altezza dell’ultimo flap dal lato esterno dell’elemento e trasferendolo all’interno. Non solo: ma ora la variazione di incidenza avviene solo grazie a un cacciavite con cui un meccanico addetto può variare la resistenza intervenendo su una vite.
Charles Leclerc durante i test Pirelli a Budapest con la Ferrari SF-25 mule car
Foto di: Pirelli
Nell’ala anteriore che la Scuderia ha utilizzato in Ungheria mercoledì, nella seconda giornata di test promossa dal fornitore unico, il comando manuale sembra sparito, per lasciare il posto a un più complesso sistema che potrebbe essere attuato idraulicamente. È possibile che la Ferrari abbia sperimentato una soluzione posticcia che niente avrà a che vedere con il sistema che verrà adottato sulla 678.
Leclerc, se così fosse, avrebbe avuto il privilegio di attivare manualmente l’ala attiva traendo le prime indicazioni su uno dei nuovi concetti che vedremo sulle monoposto del prossimo anno. Altre squadre hanno preferito non spendere soldi che pesano sul budget cap per provare un’ala anteriore molto diversa da quella con cui vedremo debuttare le macchine 2026, ritenendo che le informazioni da raccogliere sarebbero state poco rappresentative.
Sarà, ma nel Reparto Corse, consapevoli che non potranno sbagliare la F1 con cui si entrerà nella rivoluzione normativa, hanno scelto di investire sul futuro, collaborando in maniera più stretta con la Pirelli. Un segnale di lucidità che emerge da un momento di sbandamento…
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