Chi sceglie di progettare le scuole per i più piccoli deve fare i conti con un immaginario ben diverso da quello di un adulto: nel quotidiano c’è il gioco, ci sono le fiabe e le favole, ci sono i colori e le forme che assumono significati importanti. E poi c’è l’immaginazione, a cui è lasciata carta bianca, libera di produrre immagini che spesso accompagneranno il piccolo scolaro per tutta la vita.

Il progetto di un asilo nido è una sorta di viaggio dentro l’infanzia, un’immersione in un mondo fatto di scoperte, stupori e meraviglie, di spazi che parlano la lingua dei bambini, che li accolgono e li incoraggiano a esplorare, a giocare, a crescere. 

Loris Malaguzzi, psicologo, pedagogo e portavoce di una filosofia innovativa dell’educazione, parlava infatti dello spazio scolastico come terzo educatore, invitando ad immaginare ambienti pensati a misura di bambino, dei loro occhi, delle loro mani, del loro tempo lento e curioso.

Il progetto di archiplan studio a San Giacomo delle Segnate, in provincia di Mantova, segue proprio questi principi, facendo prendere forma a un edificio che sembra disegnato proprio dai bambini. Varcando l’ingresso, integrato nel corpo conico, si lascia alle spalle il mondo dei grandi, aprendo le porte a una dimensione accogliente e lineare, pronta per essere scoperta e poi abitata.

foto: © Simone Bossi

Forme semplici, dettagli ben studiati

A caratterizzare l’intero edificio è la semplicità delle forme, ridotte a volumi elementari, tipici del paesaggio agrario padano, e in una scala corretta rispetto al tessuto urbano consolidato del piccolo paese, con limiti edificati sfrangiati e disomogenei che ne definiscono gli assi urbani. 

L’ingresso è caratterizzato dall’elemento  a forma di cono, dal quale penetra una luce zenitale che gerarchizza l’ingresso ed enfatizza il tema della soglia. 

Gli altri corpi di fabbrica a due falde contengono, invece, rispettivamente le aule e i servizi. 

Due aule istituiscono un rapporto col mondo esterno attraverso le grandi aperture che si affacciano sul cortile, mentre la terza aula si connette direttamente con il cielo tramite il grande taglio in copertura.

Rafforzati dalla scelta di colori tenui, i volumi così semplici definiscono un’immagine fiabesca dell’edificio.

«L’intento – spiegano i progettisti – è che diventi una sorta ricordo avventuroso e magico della prima esperienza scolastica».

Le fotografie di Simone Bossi

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pubblicato il: 06/08/2025